MESE della PREVENZIONE del CANCRO TESTICOLARE

autopalpazione dei testicoli

Una volta al mese a partire dalla pubertà. È quanto sì raccomanda ai maschi riguardo alla palpazione dei testicoli. Buona pratica di prevenzione di molte condizioni urologiche e andrologiche ma praticamente sconosciuta per gli uomini, che sembrano ignorare che la fertilità dipende da altre zone anatomiche. Il cancro del testicolo è comune nei maschi tra 20 e 40 anni ma non esiste una sensibilizzazione adeguata su questo tipo di prevenzione. I ragazzini dovrebbero fare una visita andrologica in occasione della pubertà e in questa occasione andrebbe insegnato come fare la palpazione.

“Usiamo un modello di scroto realistico con testicoli palpabili che presentano variazioni come palline, indurimenti, tipi di formazioni diverse. A seconda del modello usato si possono tastare due testicoli mobili, gli epididimi e i funicoli spermatici.

Invitiamo quindi il paziente a toccarlo e indicarci se sentono qualcosa che non va in modo che sappiamo riconoscere eventuali anomalie in loro stessi. L’autopalpazione deve diventare una buona abitudine. Sì può iniziare durante la doccia o il bagno caldo poi si prosegue davanti allo specchio per verificare la presenza di gonfiore o varicosità” spiega il Professor Salvatore Sansalone, Specialista in Andrologia e Urologia. 

“Rigonfiamenti, volume aumentato e noduli da un solo lato devono essere portati all’attenzione dello specialista. Il cancro del testicolo infatti rappresenta circa 1-1.5% di tutti i tumori maschili. E’ la neoplasia più frequente tra i 15 e i 40 anni mentre diventa rara dopo i 50 (quando cede il passo alla prostata) con una incidenza da 3 a 6 casi ogni 100mila abitanti” prosegue lo specialista.

Grazie a questa semplice forma di screening è possibile fare una diagnosi precoce che, è stato calcolato, favorisce cure tempestive e una guarigione del 90%.

Soggetti più a rischio sono coloro che hanno sofferto di ‘criptorchidismo’ (la condizione in cui uno o entrambi i testicoli non sono scesi nello scroto), familiarità, sindromi genetiche, esposizione a sostanze che possono interferire con l’apparato ormonale come i pesticidi, il fumo (che ne raddoppia il rischio), sui traumi ci sono pareri contrastanti.

Come fare l’autopalpazione dei testicolo in 5 fasi:

  1. Si esamina un testicolo per volta. Per prima cosa cercare il testicolo nel sacco scrotale e poi esaminarlo.
  2. L’autopalpazione si effettua toccando ogni testicolo con entrambe le mani, ponendo indice e medio nella zona inferiore e il pollice in quella superiore. Attraverso un movimento rotatorio delicato delle dita, si esplorano entrambi i testicoli prestando attenzione alla sensazione data dal tocco. La manovra, non dovrebbe causare alcun dolore. Un testicolo di dimensioni maggiori dell’altro è considerato normale.
  3. Viceversa è bene sottoporre all’attenzione medica la presenza di eventuali rigonfiamenti duri del testicolo(anche se indolori) o, al contrario, la netta perdita di volume di un testicolo. Così come un senso di pesantezza ai testicoli andrebbe sottoposto all’attenzione medica.
  4. Sopra e dietro al testicolo si trova l’epididimo, una morbida struttura a cui è affidato il compito di selezione, trasporto e arricchimento degli spermatozoi. La sua presenza è quindi normale ed è bene accertare soltanto che non contenga cisti.
  5. Durante l’autopalpazione dei testicoli occorre prestare attenzione anche al cordone spermatico, alla ricerca di cisti o di varicoceli; queste ultime sono dilatazioni varicose soffici palpabili lungo il cordone posto sopra a ogni testicolo.