Mieloma multiplo: una nuova cura in Italia apre scenari inediti per i pazienti

Disponibile anche nel nostro Paese Elranatamab, anticorpo bispecifico innovativo approvato da AIFA e rimborsato dal SSN. Una speranza concreta per i pazienti con mieloma multiplo refrattario.
Il mieloma multiplo è una neoplasia del sangue complessa e recidivante, che colpisce prevalentemente persone sopra i 65 anni. Per anni considerata una malattia inguaribile, oggi può contare su progressi straordinari nel campo delle terapie innovative, che ne hanno modificato radicalmente il decorso.
Una delle novità più importanti arriva da Elranatamab, un anticorpo bispecifico appena approvato anche in Italia da AIFA e rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale. Il farmaco rappresenta una svolta terapeutica per i pazienti che hanno già affrontato numerose linee di trattamento, offrendo una nuova possibilità di risposta anche nei casi più avanzati e refrattari.
Cosa cambia con Elranatamab
Elranatamab agisce attivando il sistema immunitario del paziente per colpire selettivamente le cellule tumorali. A differenza delle terapie tradizionali, questo anticorpo bispecifico si lega contemporaneamente a due bersagli: da un lato il recettore BCMA espresso dalle cellule tumorali, dall’altro le cellule T del sistema immunitario, riattivandole nella loro funzione di difesa.
Pensato per i pazienti definiti “triplo-refrattari”, ossia non più responsivi ai tre pilastri terapeutici standard (inibitori del proteasoma, farmaci immunomodulanti e anticorpi monoclonali), Elranatamab ha mostrato nei trial clinici una risposta profonda e duratura, anche dopo cinque o più linee di terapia fallite.
Un trattamento più gestibile e meno invasivo
Uno degli aspetti più innovativi di Elranatamab è la modalità di somministrazione. Il farmaco viene iniettato per via sottocutanea, inizialmente una volta a settimana, per poi passare a una cadenza quindicinale e infine mensile, se la risposta del paziente è soddisfacente. Questo rappresenta un importante vantaggio in termini di qualità della vita e praticità di gestione.
Tuttavia, come tutti i farmaci diretti contro il BCMA, Elranatamab può causare una riduzione delle difese immunitarie (ipogammaglobulinemia), rendendo necessarie profilassi anti-infettive e un attento monitoraggio da parte del team medico.
Verso l’uso precoce del farmaco
Attualmente, Elranatamab è indicato per pazienti pluritrattati. Tuttavia, gli studi in corso stanno valutando l’efficacia dell’anticorpo anche in fasi più precoci della malattia, come nel mantenimento post-trapianto. Se i dati confermeranno la validità del farmaco in queste situazioni, potremmo assistere a un cambiamento significativo nella strategia terapeutica, con un impatto ancora maggiore sulla sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti.
Un impegno che nasce dalla ricerca e guarda al futuro
Elranatamab è il frutto di oltre dieci anni di ricerca da parte di Pfizer nel campo dell’oncoematologia, un ambito in continua evoluzione. La pipeline di ricerca dell’azienda include diverse molecole con meccanismi d’azione innovativi, e proprio nel mieloma multiplo sono attesi ulteriori sviluppi nel prossimo futuro.
Nel frattempo, le associazioni pazienti come AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma) continuano a svolgere un ruolo essenziale nel supporto psicologico, logistico e informativo alle persone che convivono con questa malattia, che richiede percorsi terapeutici lunghi, articolati e spesso pesanti.
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