Tumore gastrico: l’innovazione delle cure personalizzate e la sfida dell’equità nei percorsi di diagnosi
Come migliorare la sopravvivenza al carcinoma gastrico attraverso la medicina di precisione e l’uniformità dei protocolli sanitari regionali
Il tumore gastrico rappresenta una delle sfide oncologiche più urgenti in Italia, con 14.000 nuove diagnosi ogni anno. Garantire l’accesso a una diagnosi precoce e a cure personalizzate è fondamentale per ridurre la letalità della patologia. Oggi, la medicina di precisione offre strumenti innovativi come l’immunoterapia e i test biomolecolari, ma è necessario superare le disomogeneità territoriali. L’attuazione di PDTA nazionali uniformi e il rimborso completo dei test genetici sono i pilastri per assicurare a ogni paziente lo stesso diritto alla salute in modo equo.
In Italia, il tumore gastrico rimane una neoplasia complessa, spesso diagnosticata in fase avanzata a causa di una sintomatologia inizialmente silente. Ogni anno si registrano circa 14.000 nuovi casi e 9.900 decessi, numeri che sottolineano l’urgenza di un intervento strutturale sui percorsi di cura.
La disparità nell’accesso alla diagnosi precoce è uno dei nodi critici evidenziati dagli esperti. Attualmente, i test diagnostici necessari per una profilazione corretta costano circa 447 euro, ma il sistema sanitario ne rimborsa solo 252 euro, costringendo spesso il cittadino a farsi carico della differenza.
La Senatrice Elena Murelli ha ribadito la necessità di garantire equità di trattamento su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo istituzionale è eliminare le discriminazioni legate al luogo di residenza, assicurando che i laboratori di refertazione e i centri di riferimento siano distribuiti in modo omogeneo.
Dal punto di vista clinico, la lotta al carcinoma gastrico sta vivendo una rivoluzione grazie alle cure personalizzate. Come spiegato dal Professor Domenico Dugo, l’elevata eterogeneità biologica di questo tumore richiede l’uso di test di immuno-istochimica per identificare la strategia terapeutica più efficace.
Pazienti che mostrano caratteristiche specifiche, come l’instabilità dei microsatelliti (MSI) o un alto punteggio di espressione PD-L1, possono oggi beneficiare dell’immunoterapia. Queste nuove molecole possono trasformare la prognosi, portando in alcuni casi a una risposta patologica completa già prima della chirurgia.
L’Onorevole Ilenia Lucaselli ha richiamato l’attenzione sul necessario coordinamento tra Stato e Regioni. Poiché la competenza sanitaria è regionale, la Conferenza Stato-Regioni è l’organo determinante per rendere equa la possibilità di diagnosi tempestiva e l’accesso ai farmaci innovativi per tutti i pazienti.
L’Istituto Superiore di Sanità, attraverso il contributo di Gabriella Facchinetti, lavora costantemente per validare linee guida che includano il punto di vista del paziente. Coinvolgere chi vive la malattia sin dalla fase di progettazione dei protocolli clinici garantisce un’assistenza più umana e mirata.
Per l’Associazione Vivere Senza Stomaco Si Può, presieduta da Claudia Sant’Angelo, la chiave del successo terapeutico risiede nel funzionamento reale delle unità multidisciplinari. Il paziente necessita di un supporto che integri chirurgia, oncologia e assistenza psicologica in un percorso di continuità tra ospedale e territorio.
Infine, l’industria farmaceutica si conferma un partner essenziale per la sostenibilità del sistema. Secondo Fulvio Berardo, l’innovazione non deve essere vista come un costo, ma come la risorsa principale per creare un ecosistema sanitario capace di offrire risposte concrete e tempestive ai bisogni dei malati.
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La lotta al tumore gastrico richiede uno sforzo congiunto tra clinica, istituzioni e associazioni. Solo attraverso la piena rimborsabilità dei test diagnostici e l’adozione di PDTA uniformi sarà possibile garantire a ogni paziente italiano la migliore speranza di cura, indipendentemente dalla propria regione di appartenenza.
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