Troppa acqua, troppa siccità: il clima cambia e l’Italia è impreparata?

Il 2024 è stato un anno di estremi climatici: inondazioni, siccità prolungata e spreco di risorse idriche hanno messo in ginocchio l’Italia e l’Europa. L’agricoltura soffre, le città vanno sott’acqua, i fiumi si prosciugano e l’acqua che cade dal cielo viene dispersa, invece di essere conservata per i periodi di crisi. Ma quali sono le soluzioni?

 L’errore da non fare: gestire il problema con un approccio emergenziale, aspettando la prossima alluvione o il prossimo periodo di siccità per intervenire. Questo modello costa troppo e non ha alcuna visione strategica.

 La soluzione? Politiche di adattamento e prevenzione. Bisogna immagazzinare l’acqua piovana, modernizzare le infrastrutture, evitare sprechi e garantire una gestione efficiente delle risorse idriche.

I TRE PUNTI CHIAVE PER SALVARE L’ITALIA DALLA CRISI IDRICA

1️⃣ECONOMIA DELLA MANUTENZIONE 🏗️

• Le dighe italiane vengono spesso abbandonate a sé stesse: mancanza di manutenzione significa doverle svuotare in emergenza, sprecando milioni di metri cubi d’acqua.
• L’acqua non è infinita: occorrono investimenti per mantenere in funzione le infrastrutture idriche.

2️⃣INFRASTRUTTURE E GESTIONE DELL’ACQUA 💦

• Il Piano Invasi promosso da ANBI e Coldiretti mira a immagazzinare l’acqua in eccesso per distribuirla nei periodi di siccità.
• Senza un’adeguata gestione delle risorse idriche, l’Italia rischia di dover importare prodotti agricoli che prima esportava.

3️⃣UNA STRATEGIA EUROPEA PER L’ACQUA 🇪🇺

• L’Europa si sta dotando di una Water Resilient Strategy, ma è fondamentale che gli agricoltori non siano penalizzati e che la salute dei consumatori sia protetta.
• Basta sprechi e concorrenza sleale: importare olio tunisino e venderlo come italiano è un problema di tracciabilità e sicurezza alimentare.

L’acqua è la linfa vitale del pianeta, ma l’Italia sta sprecando la sua risorsa più preziosa. Dobbiamo scegliere tra un futuro di crisi o un modello sostenibile di gestione dell’acqua.

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