Microbioma su misura: così si può prevenire il cancro al colon

La salute dell’intestino potrebbe essere la chiave per prevenire uno dei tumori più diffusi al mondo.
Un nuovo studio pubblicato su Science (31 luglio 2025) dimostra che modificare il microbiota intestinale può ridurre in modo significativo il rischio di sviluppare il cancro colorettale, soprattutto nei soggetti ad alto rischio genetico o con precedenti familiari.
Il cancro al colon: un nemico comune
Il carcinoma colorettale è la terza neoplasia più diagnosticata al mondo e una delle principali cause di morte per tumore.
I fattori di rischio includono:
- Predisposizione genetica (mutazioni in geni come APC o MLH1).
- Dieta povera di fibre e ricca di grassi saturi.
- Infiammazione cronica intestinale.
Negli ultimi anni, sempre più ricerche hanno collegato la salute del microbioma intestinale — l’insieme dei miliardi di batteri che vivono nel nostro intestino — allo sviluppo di tumori.
Lo studio: cambiare i batteri, cambiare il rischio
I ricercatori hanno arruolato 250 volontari con alto rischio di carcinoma colorettale e li hanno divisi in due gruppi:
- Gruppo intervento: ha seguito una dieta ricca di fibre, povera di grassi animali, associata a integratori probiotici selezionati.
- Gruppo controllo: ha mantenuto la dieta abituale.
Dopo 12 mesi, il gruppo intervento ha mostrato:
- Aumento dei batteri benefici (Faecalibacterium prausnitzii, Bifidobacterium longum).
- Riduzione dei batteri associati a infiammazione e tumori (Fusobacterium nucleatum).
- Marcata diminuzione di biomarcatori infiammatori e di sostanze cancerogene prodotte dalla flora intestinale.
Meccanismi di protezione
Secondo gli autori, i batteri “buoni” producono acidi grassi a catena corta, come il butirrato, che:
- Nutrono le cellule della mucosa intestinale.
- Riducano l’infiammazione cronica.
- Inducono la morte programmata (apoptosi) delle cellule tumorali in fase iniziale.
Prevenzione personalizzata
Questo approccio apre alla prevenzione su misura:
- Screening del microbioma per individuare squilibri pericolosi.
- Interventi dietetici e probiotici mirati per ogni individuo.
- Possibilità di integrare la strategia con colonoscopie più frequenti nei soggetti ad alto rischio.
Cosa significa per il futuro
Gli esperti avvertono che il microbioma non sostituisce i programmi di screening tradizionali, ma può potenziarli.
“Se riuscissimo a modificare il microbiota nelle popolazioni a rischio, potremmo prevenire migliaia di casi ogni anno”, ha dichiarato il coordinatore dello studio.
Fonte: Science, 31 luglio 2025, “Targeted microbiome modulation reduces colorectal cancer risk” (traduzione e adattamento redazionale).
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