Aterosclerosi: la malattia silenziosa che minaccia cuore, cervello e arterie

Infarto, ictus e ischemie spesso nascono da un’unica causa: l’aterosclerosi. Il dottor Nicola Berlinghieri spiega come riconoscerla, prevenirla e ridurre i rischi prima che sia troppo tardi.
L’aterosclerosi è la prima causa di morte nel mondo. Eppure, in pochi sanno davvero cos’è, come si manifesta e – soprattutto – come si può prevenire. In una nuova puntata del format L’Esperto Risponde, il dottor Nicola Berlinghieri, direttore dell’Unità Operativa di Ecocardiografia, Emodinamica e Immagine Cardiovascolare dell’Ospedale Valduce di Como, chiarisce con linguaggio semplice ma rigoroso tutti i dubbi su questa pericolosa patologia.
Cos’è l’aterosclerosi e perché è così pericolosa?
L’aterosclerosi è una malattia cronica e progressiva che colpisce le arterie, rendendole meno elastiche e più spesse. A causa dell’accumulo di placche formate da colesterolo, grassi e cellule infiammatorie, il flusso sanguigno si riduce e può arrivare a bloccarsi completamente.
Questa condizione è alla base di eventi gravi come:
- Infarto miocardico
- Ictus cerebrale
- Ischemie agli arti inferiori
Secondo il dottor Berlinghieri, l’85% dei casi di malattie cardiovascolari è legato direttamente all’aterosclerosi. Ogni anno, nel mondo, causa 18 milioni di morti. In Italia, le vittime superano le 250.000, l’equivalente di una città come Padova cancellata ogni anno da questa “epidemia silenziosa”.
Sintomi e segnali d’allarme: come accorgersi in tempo
L’aterosclerosi è spesso asintomatica per anni, ma può dare segnali d’allarme da non sottovalutare:
- Dolore al petto durante lo sforzo (angina)
- Crampi alle gambe durante la camminata (claudicatio intermittente)
- Difficoltà a parlare o muovere un arto (segnali di un possibile ictus)
Riconoscere questi sintomi precocemente è fondamentale per intervenire prima che il danno sia irreversibile.
I principali fattori di rischio
Il rischio di aterosclerosi aumenta con l’età, soprattutto dopo i 50 anni negli uomini e dopo la menopausa nelle donne. Tuttavia, esistono fattori di rischio modificabili su cui possiamo intervenire con decisione:
- Fumo di sigaretta: anche una sola sigaretta ogni due giorni può aumentare del 50% il rischio cardiovascolare.
- Colesterolo alto: un eccesso di LDL (colesterolo cattivo) favorisce la formazione delle placche.
- Ipertensione: spesso silenziosa, può danneggiare le pareti arteriose.
- Diabete di tipo 2: legato a obesità e sedentarietà, è un potente acceleratore dell’aterosclerosi.
- Sedentarietà: chi si muove poco è esposto a un rischio maggiore, anche se non ha altri fattori predisponenti.
A questi si aggiungono familiarità, alimentazione scorretta, ridotti livelli di vitamina D e perfino l’inquinamento atmosferico.
Prevenzione: cosa possiamo fare concretamente
La buona notizia è che prevenire l’aterosclerosi è possibile, e non serve stravolgere la propria vita. Bastano scelte quotidiane più consapevoli:
- Smettere di fumare, anche se si è “fumatori leggeri”
- Adottare una dieta equilibrata e povera di grassi saturi
- Fare attività fisica regolare, anche moderata, ogni giorno
- Monitorare colesterolo, pressione e glicemia con esami periodici
- Seguire con costanza le terapie prescritte dal medico
Il dottor Berlinghieri sottolinea l’importanza dell’aderenza terapeutica: non basta iniziare una cura, bisogna portarla avanti nel tempo e con costanza. Anche le nuove formulazioni di farmaci combinati in una sola compressa aiutano a semplificare il percorso del paziente.
Il ruolo della consapevolezza e della divulgazione
«L’ignoranza in questo caso uccide», afferma il dottor Berlinghieri. Sapere perché un farmaco è utile, come funziona e quali conseguenze si possono evitare adottando uno stile di vita più sano può fare davvero la differenza.
Per questo è fondamentale che la comunicazione medico-paziente sia chiara, empatica e continua. E che la divulgazione scientifica si metta al servizio della salute pubblica.
Guarda l’approfondimento completo con il Dott. Berlinghieri
All’interno del video qui sotto, troverai un approfondimento dettagliato ed estremamente comprensibile su come prevenire infarto e ictus attraverso la gestione dei fattori di rischio.
Conclusione
L’aterosclerosi non è un destino ineluttabile. Conoscere i propri fattori di rischio cardiovascolare, agire per tempo e seguire uno stile di vita sano sono i passi fondamentali per proteggere il cuore, il cervello e la salute di tutto l’organismo.
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