Fibrillazione atriale: il nemico silenzioso che affatica il cuore

Fibrillazione atriale: il nemico silenzioso che affatica il cuore

Fibrillazione atriale – intervista al dott. Michele Scarano: sintomi da non ignorare, rischi sottovalutati e l’importanza dell’aderenza terapeutica

La fibrillazione atriale è una delle aritmie cardiache più diffuse al mondo, ma anche una delle più insidiose. Spesso silenziosa, può passare inosservata per mesi, fino a manifestarsi con complicanze gravi come ictusscompenso cardiaco o tromboembolia. In questa intervista esclusiva per il format L’Esperto Risponde, il dott. Michele Scarano, cardiologo presso il Dipartimento di Emergenza e Urgenza dell’Ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, aiuta a capire come riconoscerla, diagnosticarla e soprattutto prevenirla.


Che cos’è la fibrillazione atriale?

La fibrillazione atriale è un’aritmia caratterizzata da un battito cardiaco irregolare e spesso accelerato. A causarla è un’alterazione del ritmo elettrico del cuore, che compromette la contrazione coordinata degli atri. Questo disturbo può generare coaguli di sangue all’interno del cuore, con il rischio che si spostino verso il cervello causando un ictus ischemico.

“In molti casi la fibrillazione atriale non viene diagnosticata subito perché il paziente non avverte sintomi evidenti,” spiega il dottor Scarano. “Eppure può portare anche a uno scompenso cardiaco, con accumulo di liquidi nel corpo e sensazione costante di affanno.”


I sintomi da tenere sotto controllo

La difficoltà maggiore nella diagnosi precoce della fibrillazione atriale è legata alla varietà e vaghezza dei sintomi. Alcuni pazienti si presentano in pronto soccorso per semplici segni di affaticamento, ignorando che si tratta di un problema cardiaco.

Tra i sintomi più comuni:

  • Affanno persistente (dispnea)
  • Stanchezza inspiegabile (astenia)
  • Sudorazione fredda non associata a dolore
  • Gonfiore alle caviglie o alle gambe
  • Sensazione di battito irregolare o mancamenti (lipotimia)

“Anche una semplice stanchezza prolungata o un calo di energie può nascondere un’aritmia seria. È fondamentale non sottovalutare questi segnali, soprattutto in persone sopra i 60 anni,” avverte il cardiologo.


Diagnosi semplice, prevenzione efficace

La diagnosi della fibrillazione atriale può essere fatta con un semplice elettrocardiogramma, esame non invasivo e facilmente accessibile. Purtroppo, molte persone arrivano alla diagnosi tardi, quando già sono presenti complicanze.

Il consiglio del dottor Scarano è chiaro: “Anche in assenza di sintomi, effettuare un controllo periodico dal cardiologo può fare la differenza.” La prevenzione cardiologica dovrebbe diventare parte della routine di ogni famiglia, soprattutto per chi ha una storia clinica di ipertensione, diabete o patologie cardiovascolari.


Terapie salvavita e aderenza costante

Una volta diagnosticata, la fibrillazione atriale può essere tenuta sotto controllo con farmaci specifici, spesso salvavita. Ma uno dei problemi più diffusi resta la scarsa aderenza terapeutica da parte dei pazienti.

“Molti sottovalutano l’importanza di assumere le terapie con costanza e negli orari corretti. Ma nei casi di fibrillazione atriale, i farmaci sono fondamentali per evitare complicanze anche fatali,” sottolinea Scarano.


Quando rivolgersi al cardiologo

La visita cardiologica non dovrebbe essere rimandata solo ai momenti critici. Il cuore, soprattutto dopo i 50 anni, ha bisogno di essere monitorato con attenzione. Riconoscere per tempo una fibrillazione atriale può significare evitare conseguenze gravi e migliorare la qualità della vita.

Se tu o una persona cara avvertite affanno anomalo, gonfiore agli arti inferiori, stanchezza costante o episodi di sudorazione immotivata, non esitate: prenotate un controllo cardiologico. Anche un semplice elettrocardiogramma può salvare una vita.


Guarda l’intervista completa al dott. Michele Scarano nel video qui sotto:


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Non aspettare i sintomi: prendersi cura del cuore è il miglior investimento per la tua salute futura.