Herpes Zoster e Fuoco di Sant’Antonio: la prevenzione parte dagli ospedali con il progetto Vax Populi

Herpes Zoster e Fuoco di Sant’Antonio: la prevenzione parte dagli ospedali con il progetto Vax Populi

Herpes Zoster e Fuoco di Sant’Antonio: la prevenzione parte dagli ospedali con il progetto Vax Populi

Un nuovo modello di sanità per proteggere i pazienti fragili grazie alla vaccinazione anti-Herpes Zoster

L’Herpes Zoster, conosciuto anche come fuoco di Sant’Antonio, è una malattia infettiva causata dalla riattivazione del virus della varicella. Colpisce soprattutto gli anziani e i pazienti fragili con difese immunitarie ridotte, provocando dolore intenso, eruzioni cutanee e, nei casi più gravi, complicanze come la nevralgia post-erpetica. La buona notizia è che oggi questa patologia può essere prevenuta con un vaccino efficace, raccomandato per chi ha più di 65 anni e per le persone affette da patologie croniche o immunodepressive.

Un progetto che cambia prospettiva

Durante la conferenza stampa nazionale “Pazienti fragili oltre la sindrome di Calimero”, svoltasi a Roma, è stato presentato Vax Populi, un progetto che punta a portare la vaccinazione anti-Herpes Zoster direttamente negli ospedali, integrandola nei percorsi di cura. L’obiettivo è chiaro: passare da un sistema che “cura la malattia” a un modello che “protegge la salute”.

Come ha sottolineato il coordinatore scientifico Stefano Remiddi, «la prevenzione deve diventare parte integrante della terapia». Questo approccio, già applicabile ad altre vaccinazioni, mira a offrire ai pazienti fragili una protezione aggiuntiva contro infezioni che possono compromettere ulteriormente la loro qualità di vita.

Perché è importante vaccinarsi contro l’Herpes Zoster

Il vaccino anti-Zoster, prodotto con tecnologia a DNA ricombinante, stimola il sistema immunitario a difendersi dalla riattivazione del virus.
Ma perché è importante? Perché non solo previene la comparsa del fuoco di Sant’Antonio e della dolorosa nevralgia post-erpetica, ma secondo recenti studi può contribuire anche a ridurre il rischio di ictus, infarto e demenza.

Come ha ricordato Ivan Gentile, ordinario di Malattie Infettive all’Università Federico II di Napoli, «proteggere i soggetti vulnerabili significa ridurre anche le complicanze sistemiche che lo zoster può innescare».

I numeri della prevenzione

I dati illustrati nel corso dell’evento parlano chiaro: vaccinare anche solo un paziente fragile su due che transita in ospedale permetterebbe di raggiungere una copertura del 30% tra i pazienti oncologici, oggi ben lontana da questo obiettivo. È una sfida ambiziosa, ma fondamentale per costruire una sanità davvero orientata alla prevenzione.

Un modello replicabile

Come ha spiegato Stefano Termite, direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL Brindisi, il modello di Vax Populi può essere esteso ad altre vaccinazioni rivolte ai pazienti cronici o immunocompromessi, garantendo così un accesso più semplice e tempestivo alla prevenzione.

Guarda il servizio su Pianeta Salute TV

Nel servizio di Pianeta Salute TG, dedicato all’evento, puoi ascoltare le interviste complete agli esperti e scoprire come il progetto Vax Populi stia cambiando il modo di intendere la vaccinazione ospedaliera e la tutela dei pazienti fragili.

La salute parte dalla prevenzione

L’esperienza di Vax Populi dimostra che la prevenzione è la prima forma di cura. Vaccinare significa proteggere, ridurre i ricoveri e migliorare la qualità di vita delle persone più vulnerabili. Portare la prevenzione negli ospedali è un passo concreto verso una sanità più moderna, inclusiva e sostenibile.

 

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