🌍 IBSA Foundation premia i giovani talenti della scienza: ecco i vincitori delle Fellowship 2024

Alla cerimonia di Milano, sei ricercatori under 40 ricevono una borsa di studio da 32.000 euro ciascuna per progetti innovativi in dermatologia, endocrinologia, fertilità, dolore cronico e healthy aging. Lanciato anche il nuovo bando 2025 con il Research Equity Prize per i Paesi in via di sviluppo.


La ricerca scientifica riparte dai giovani: Milano capitale dell’innovazione medica

Milano ha ospitato, presso l’elegante cornice del Palazzo dei Giureconsulti, la cerimonia di premiazione delle IBSA Foundation Fellowships 2024, un riconoscimento internazionale dedicato ai giovani ricercatori under 40. Con oltre 259 candidature da 45 Paesi del mondo, il programma ha selezionato sei progetti di eccellenza scientifica, finanziando ciascuno con una borsa di studio da 32.000 euro.

Queste Fellowship si sono affermate negli anni come uno degli strumenti più autorevoli e meritocratici per sostenere la ricerca scientifica indipendente, in particolare in aree meno coperte dai grandi finanziamenti pubblici e privati: dermatologia, endocrinologia, medicina della fertilità, dolore cronico e healthy aging.


IBSA Foundation: una “scienza per tutti”

Come ha sottolineato la dottoressa Silvia Misiti, direttrice della IBSA Foundation, «sostenere la ricerca di base oggi significa costruire la medicina del domani». La missione della fondazione svizzera è racchiusa nel motto “Scienza per tutti”, che si traduce in tre direzioni principali:

  • Scienza per i ricercatori, con l’offerta di borse di studio per giovani scienziati in una fase cruciale della loro carriera;
  • Scienza per la comunità accademica, grazie all’organizzazione di forum internazionali gratuiti per condividere conoscenze e creare networking tra esperti;
  • Scienza per il grande pubblico, attraverso iniziative di divulgazione accessibile, come l’uso del fumetto nelle scuole o l’incontro tra arte e scienza.

Tutti gli eventi e i materiali prodotti dalla fondazione sono gratuiti, per favorire un accesso democratico alla cultura scientifica e contrastare la disinformazione.


Le novità del bando 2025: spazio anche ai Paesi in via di sviluppo

Nel corso della cerimonia milanese è stato annunciato l’avvio ufficiale del bando IBSA Fellowship 2025, che introduce un’importante novità: il Research Equity Prize, un premio speciale di 5.000 euro per il miglior progetto di ricerca proveniente da un Paese in via di sviluppo.

Questa scelta rafforza l’impegno della fondazione per una ricerca equa e globale, capace di superare le disuguaglianze nell’accesso ai fondi scientifici e valorizzare i talenti nei contesti più fragili.


Quando un premio riporta a casa un “cervello in fuga”

Tra i vincitori italiani figura la dottoressa Ilaria Chiara Dia, ricercatrice alla Sapienza Università di Roma, premiata per un progetto che studia gli effetti combinati di nicotina, caffeina e alcol sullo sviluppo cerebrale del feto. Attraverso l’uso di organoidi cerebrali, aggregati tridimensionali di cellule staminali simili a mini-cervelli, il suo studio potrebbe rivoluzionare la comprensione delle malformazioni fetali legate all’esposizione multipla a sostanze tossiche in gravidanza.

Dopo un dottorato di ricerca a Cambridge e un’esperienza negli Stati Uniti, la dottoressa Dia è rientrata in Italia proprio grazie al sostegno della IBSA Foundation. «Molti fondi pubblici hanno una durata breve, mentre le fondazioni private come IBSA permettono un rientro più stabile e qualificato», ha raccontato.


Un premio che guarda lontano: l’importanza della ricerca di base

Per la IBSA Foundation, investire nella ricerca di base è una scelta strategica. Lo ha ribadito anche il professor Limonti, membro del comitato scientifico della fondazione: «Fin dall’inizio abbiamo deciso di sostenere aree tematiche trascurate da altri finanziamenti: dolore, infertilità, dermatologia. E i risultati ci danno ragione: oggi le candidature sono aumentate e la qualità scientifica è elevatissima».

Molti dei progetti premiati negli anni passati hanno prodotto pubblicazioni su riviste internazionali di altissimo livello come Cell o Nature.


Italia: un miracolo scientifico con risorse limitate

Secondo il professor Alberto Mantovani, immunologo di fama mondiale, «la produttività della ricerca italiana è sorprendente, considerando che l’investimento in R&S è meno della metà rispetto ad altri Paesi europei». Ma proprio per questo, il ruolo delle fondazioni private è cruciale: non solo per colmare i gap strutturali, ma anche per offrire stabilità ai giovani talenti e contrastare il fenomeno della fuga di cervelli.


Divulgazione scientifica e giovani: un binomio da potenziare

La cerimonia ha evidenziato anche un altro punto cruciale: la necessità di fare buona divulgazione. Come ha sottolineato il professor Bozzoni, la scuola e l’università devono diventare ambienti dove la scienza si vive e si comprende, fin dai primi anni. Servono comunicatori competenti e nuovi linguaggi capaci di appassionare i ragazzi e le ragazze alle discipline scientifiche, oggi più che mai strategiche per il futuro.


Guarda il nostro speciale video su IBSA Foundation Fellowship 2024

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