Immunocore presenta i dati clinici di tebentafusp che dimostrano che i pazienti con malattia stabile e qualsiasi riduzione della massa tumorale accertata abbiano outcome clinici simili ai pazienti con risposta parziale
I dati sono stati resi noti al Congresso Annuale ASCO 2024, dove Immunocore ha anche presentato i risultati di fase 1 relativi al suo studio PRAME con brenetafusp (IMC-F106C) nel melanoma cutaneo avanzato
Immunocore Holdings plc (Nasdaq: IMCR) (“Immunocore” o l’ “Azienda”), azienda biotecnologica in fase di sviluppo commerciale, pioniera nello sviluppo di una nuova classe di farmaci immunomodulatori trasformativi con l’obiettivo di migliorare radicalmente gli outcome nei pazienti con cancro, malattie infettive e malattie autoimmuni, ha presentato oggi tre poster relativi a tebentafusp per il trattamento di pazienti con melanoma uveale non resecabile o metastatico (mUM). I dati, presentati in occasione del Congresso Annuale dell’American Society for Clinical Oncology (ASCO) 2024, hanno dimostrato che il beneficio del trattamento nei pazienti con malattia stabile e qualsiasi riduzione della massa tumorale accertata è stato simile a quello dei pazienti con risposta parziale.
“Nei trial tebentafusp di fase 2 e fase 3, i pazienti con malattia stabile e riduzione duratura del tumore, indipendentemente dalla profondità, hanno avuto un beneficio simile a quello dei pazienti con risposta parziale secondo RECIST,”
ha affermato Mohammed Dar, Senior Vice President, Clinical Development, and Chief Medical Officer di Immunocore. “I dati presentati ad ASCO si aggiungono alle crescenti evidenze che confermano che il controllo della malattia è la migliore misura radiografica precoce del beneficio clinico riscontrabile attraverso la nostra piattaforma ImmTAC.
“Tebentafusp è ora lo standard di cura, nei Paesi in cui è stato lanciato, per i pazienti HLA-A*02:01-positivi con melanoma uveale metastatico o non resecabile”, ha dichiarato Ralph Torbay, Chief Commercial Officer di Immunocore. “I clinici potranno ora fare riferimento a questi dati positivi, presentatati oggi ad ASCO, per informare del trattamento quei pazienti con malattia stabile e con una minore riduzione della massa tumorale.”
Dei 127 pazienti trattati con tebentafusp nello studio di fase 2 (IMCgp100-102), il 25% (32/127) ha avuto una riduzione della massa tumorale, che è stata confermata in almeno una scansione successiva, inclusi 6 casi di risposta parziale, con un tasso di risposta complessivo del 5% e del 20% (26/127) di malattia stabile. Gli esiti clinici nei 26 pazienti con malattia stabile erano simili a quelli dei 6 pazienti con risposta parziale, inclusa la durevole durata della riduzione della massa tumorale o della risposta, la risposta molecolare del ctDNA e la sopravvivenza globale. Nel trial di fase 3 (IMCgp100-202), i pazienti trattati con tebentafusp con malattia stabile che hanno avuto una qualsiasi riduzione del tumore accertata hanno mostrato una durata della riduzione del tumore di 11 mesi, che era la stessa della durata della risposta per i pazienti con risposta parziale o completa secondo i criteri RECIST.
Dettagli dei poster:
La malattia stabile con un’accertata riduzione del tumore ha un esito clinico simile alla risposta parziale RECIST per tebentafusp nel melanoma uveale metastatico
Autore presentatore: Alexandra Ikeguchi
Associazione tra le caratteristiche cliniche e di malattia. Il ctDNA rilevabile o non rilevabile al basale in pazienti con melanoma uveale metastatico
Autore presentatore: Paul Nathan
La dinamica del ctDNA al basale e in serie predice gli esiti nei pazienti trattati con tebentafusp in prima linea, compresi quelli che sono stati trattati e non sono stati trattati oltre la progressione
Autore presentatore: Ryan Sullivan
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Immunocore
Immunocore è un’azienda di biotecnologie in fase commerciale che sta aprendo la strada nello sviluppo di una nuova classe di immunoterapie bispecifiche TCR, chiamate ImmTAX – Immune mobilizing monoclonal TCRs Against X disease – progettate per trattare una vasta gamma di malattie, tra cui cancro, malattie autoimmuni e malattie infettive. Sfruttando la sua piattaforma ImmTAX proprietaria, flessibile e pronta all’uso, Immunocore sta sviluppando un’ampia pipeline in molteplici aree terapeutiche, inclusi nove programmi clinici e preclinici attivi in oncologia, malattie infettive e malattie autoimmuni. Il trattamento TCR oncologico più avanzato dell’azienda, tebentafusp, è stato approvato per il trattamento di pazienti adulti HLA-A*02:01-positivi con melanoma uveale (mUM) non resecabile o metastatico negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Canada, in Australia e nel Regno Unito.
Tebentafusp
Tebentafusp è una nuova proteina bispecifica composta da un recettore solubile per le cellule T fuso con un anti-CD3 con funzione immuno-effettrice. tebentafusp ha come bersaglio specifico la gp100, un antigene di linea espresso nei melanociti e nel melanoma. Si tratta della prima molecola sviluppata utilizzando la piattaforma tecnologica Immunocore ImmTAC, progettata per reindirizzare e attivare le cellule T a riconoscere e uccidere le cellule tumorali. tebentafusp è stato approvato per il trattamento di pazienti adulti HLA-A*02:01-positivi con melanoma uveale non resecabile o metastatico negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Canada, Australia e Regno Unito.
Lo studio di fase 2 IMCgp100-102
IMCgp100-102 (NCT02570308) è stato uno studio aperto, multicentrico, a singolo braccio, sulla sicurezza e l’efficacia del tebentafusp nei pazienti con mUM precedentemente trattati. Lo studio includeva 127 pazienti HLA-A*02:01+ con mUM di seconda linea o successiva, trattati con tebentafusp alla dose raccomandata per la Fase 2 di 68 mcg dopo l’escalation intra-paziente della dose di 20 mcg (settimana 1) e 30 mcg (settimana 2). Il parametro principale era il tasso di risposta oggettiva, valutato da una revisione centrale indipendente e in cieco, con obiettivi secondari rappresentati dalla sopravvivenza complessiva (OS) e dalla sicurezza in 127 pazienti arruolati dopo il fallimento di uno o più trattamenti precedenti.
Lo studio di fase 3 IMCgp100-202
IMCgp100-202 (NCT03070392) è uno studio pivotale randomizzato che ha valutato la sopravvivenza complessiva (OS) di tebentafusp rispetto alla scelta dello sperimentatore (pembrolizumab, ipilimumab o dacarbazina) in pazienti adulti HLA-A*02:01-positivi con mUM non trattato in precedenza. Tebentafusp ha dimostrato un beneficio senza precedenti in OS con un Hazard Ratio (HR) nella popolazione in trattamento di intent-to-treat a favore di tebentafusp, HR=0,51 (IC al 95%: 0,37, 0,71); p< 0,0001, rispetto alla scelta dello sperimentatore (82% pembrolizumab; 13% ipilimumab; 6% dacarbazina).
IMPORTANTI INFORMAZIONI SULLA SICUREZZA
La sindrome da rilascio di citochine (CRS), che può essere grave o mettere a rischio la vita, si è verificata nei pazienti che ricevevano tebentafusp. Monitorare per almeno 16 ore dopo le prime tre infusioni e poi come indicato clinicamente. Le manifestazioni della CRS possono includere febbre, ipotensione, ipossia, brividi, nausea, vomito, rash, aumento delle transaminasi, affaticamento e mal di testa. La CRS è stata riscontrata nell’89% dei pazienti che hanno ricevuto tebentafusp, con lo 0,8% di grado 3 o 4. Garantire l’accesso immediato ai farmaci e alle attrezzature rianimatorie per gestire la CRS. Assicurarsi che i pazienti siano euvolemici prima di iniziare le infusioni. Monitorare attentamente i pazienti per segni o sintomi di CRS dopo l’infusione di tebentafusp. Monitorare lo stato dei fluidi, i segni vitali e il livello di ossigenazione e fornire la terapia appropriata. Sospendere o interrompere tebentafusp a seconda della persistenza e della gravità della CRS.
Reazioni cutanee
Reazioni cutanee, tra cui rash, prurito ed edema cutaneo, si sono verificate nel 91% dei pazienti trattati con tebentafusp. Monitorare i pazienti per le reazioni cutanee. Se si verificano reazioni cutanee, trattare con antistaminici e steroidi topici o sistemici in base alla persistenza e alla gravità dei sintomi. Sospendere o interrompere definitivamente tebentafusp a seconda della gravità delle reazioni cutanee.
Enzimi epatici elevati
L’innalzamento degli enzimi epatici si è verificato nel 65% dei pazienti trattati con tebentafusp. Monitorare l’alanina aminotransferasi (ALT), l’aspartato aminotransferasi (AST) e la bilirubina totale nel sangue prima dell’inizio e durante il trattamento con tebentafusp. Sospendere tebentafusp in base alla gravità.
Tossicità embrio-fetale
Tebentafusp può causare danni al feto. Avvisare le pazienti in gravidanza del rischio potenziale per il feto e le pazienti con potenziale riproduttivo di usare una contraccezione efficace durante il trattamento con tebentafusp e una settimana dopo l’ultima dose.
Le reazioni avverse più comuni (≥30%) nei pazienti che hanno ricevuto tebentafusp sono state sindrome da rilascio di citochine, rash, piressia, prurito, affaticamento, nausea, brividi, dolore addominale, edema, ipotensione, pelle secca, cefalea e vomito. Le anomalie di laboratorio più comuni (≥50%) sono state la diminuzione della conta dei linfociti, l’aumento della creatinina, l’aumento del glucosio, l’aumento delle AST, l’aumento delle ALT, la diminuzione dell’emoglobina e la diminuzione del fosfato.
Per ulteriori informazioni, consultare il Riassunto completo delle Caratteristiche del Prodotto (RCP) o le Informazioni di Prescrizione complete per gli Stati Uniti (inclusa l’avvertenza BOXED per la CRS).
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Dichiarazioni previsionali
Questo comunicato stampa contiene “dichiarazioni previsionali” ai sensi delle disposizioni di salvaguardia della Private Securities Litigation Reform Act del 1995. Parole come “potrebbe”, “volontà”, “credere”, “aspettarsi”, “pianificare”, “anticipare”, “stimare” e espressioni simili (nonché altre parole o espressioni che fanno riferimento a eventi o circostanze futuri) sono destinate a identificare le dichiarazioni previsionali. Tutte le affermazioni, diverse dalle dichiarazioni di fatti storici, incluse in questo comunicato stampa sono dichiarazioni previsionali. Queste affermazioni includono, ma non si limitano a, affermazioni riguardanti i previsti benefici clinici di tebentafusp, compresi i pazienti mUM con malattia stabile e riduzione del tumore confermata, brenetafusp e gli altri candidati prodotto di Immunocore, compreso il tasso di risposta RECIST, la riduzione del tumore, compresa la durata della riduzione del tumore, la risposta molecolare del ctDNA, la sopravvivenza senza progressione e il prolungamento del beneficio della sopravvivenza complessiva; l’aspettativa che diverse caratteristiche di base e risposte alla terapia siano fattori prognostici per il beneficio dal trattamento con tebentafusp; il beneficio dei dati clinici di Immunocore per i medici che trattano pazienti con mUM; la proposizione di valore dei prodotti e dei candidati prodotto di Immunocore, compresi tebentafusp e brenetafusp; e i piani di sviluppo futuro dei prodotti e dei candidati prodotto di Immunocore, compresi tebentafusp e brenetafusp. Eventuali dichiarazioni previsionali si basano sulle attuali aspettative e convinzioni della direzione riguardo agli eventi futuri e sono soggette a una serie di rischi e incertezze che potrebbero causare eventi o risultati effettivi diversi e sfavorevoli rispetto a quelli stabiliti o impliciti in tali dichiarazioni previsionali, molti dei quali sono al di là del controllo di Immunocore. 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Questi e altri rischi e incertezze sono descritti in maggior dettaglio nella sezione intitolata “Fattori di rischio” nei documenti di Immunocore presentati alla Securities and Exchange Commission, inclusi il più recente Rapporto Annuale su Modulo 10-K per l’anno concluso il 31 dicembre 2023 presentato alla Securities and Exchange Commission il 28 febbraio 2024, nonché discussioni sui potenziali rischi, incertezze e altri fattori importanti nelle successive presentazioni della Società alla Securities and Exchange Commission. Tutte le informazioni contenute in questo comunicato stampa sono aggiornate alla data di pubblicazione e la Società non assume alcun obbligo di aggiornare queste informazioni, tranne per quanto richiesto dalla legge.