Medicina ambientale ed epigenetica: proteggere la salute dei bambini partendo dall’ambiente
Perché l’ambiente condiziona lo sviluppo dei bambini e come l’epigenetica apre nuove strade alla prevenzione primaria
La medicina ambientale mette oggi in evidenza un aspetto decisivo per la salute pubblica: l’ambiente in cui viviamo incide profondamente sul benessere dei bambini fin dal concepimento. Le più recenti ricerche di epigenetica mostrano che l’esposizione a inquinanti, stili di vita e qualità degli ambienti urbani può modificare l’espressione dei geni, influenzando lo sviluppo e il rischio di malattie nel corso della vita. L’obiettivo della comunità scientifica internazionale è chiaro: trasformare l’ambiente da possibile fonte di rischio a vero presidio di salute.
La Seconda Conferenza Internazionale organizzata dall’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e da MDPI ha riunito ricercatori e istituzioni provenienti da centri di eccellenza come Harvard, Yale e le principali università europee e asiatiche. Un confronto globale che ha evidenziato l’urgenza di politiche integrate per la tutela della salute dei più piccoli.
Durante i lavori è stato ribadito come la qualità dell’aria, dell’acqua, degli alimenti e degli ambienti domestici abbia un impatto diretto su processi biologici fondamentali. Gli esperti spiegano che «il nostro ambiente non è uno sfondo neutro», ma un luogo in cui ogni giorno entriamo in contatto con sostanze inquinanti che respiriamo, ingeriamo o assorbiamo attraverso la pelle.
Secondo i dati condivisi nel corso della conferenza, 1.600.000 bambini muoiono ogni anno a causa di determinanti ambientali e sociali della salute, mentre crescono le diagnosi precoci di diabete, patologie neurodegenerative, malattie autoimmuni e tumori pediatrici, oggi prima causa di morte per malattia nella popolazione under 18 in Italia.
L’epigenetica è al centro della ricerca: questa disciplina studia come l’ambiente possa modificare l’attività dei geni senza alterare il DNA. Comprendere tali meccanismi apre la strada a nuove forme di prevenzione primaria, con l’obiettivo di «non far ammalare i nostri bambini e i nostri giovani», come sottolineato dagli esperti presenti alla conferenza.
Il dibattito richiama anche la necessità di città più sostenibili, scelte alimentari consapevoli e politiche per ridurre l’inquinamento atmosferico e l’uso delle plastiche, considerate tra i fattori più critici per la salute globale. «Se non interveniamo adesso, potrebbe essere troppo tardi», avvertono i ricercatori.
Accanto al lavoro scientifico, MDPI ha evidenziato il ruolo dell’editoria accademica internazionale nell’offrire libero accesso alle evidenze scientifiche grazie al modello open access, che consente a cittadini, medici e decisori politici di informarsi gratuitamente su studi e pubblicazioni.
Proteggere la salute dei bambini significa agire oggi sull’ambiente in cui vivranno domani. La medicina ambientale e l’epigenetica offrono strumenti concreti per orientare le decisioni politiche e definire nuove strategie di prevenzione.
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La prevenzione parte da scelte quotidiane e da una maggiore consapevolezza del ruolo dell’ambiente sul nostro benessere. Investire nella salute dei bambini significa investire nel futuro di tutti.
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