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Cannabis e sanità: ripartire dalla scienza per comprendere

La discussione sulla cannabis e la sua relazione con la salute è fondamentale per evitare la diffusione di informazioni errate che potrebbero portare a un uso inappropriato e dannoso. L'evento intitolato "Cannabis e Salute: ripartire dalla Scienza" è stato organizzato per fare chiarezza su questo argomento.

La cannabis contiene vari composti attivi, ed è essenziale distinguere tra i diversi prodotti e i loro utilizzi, che ci vengono spiegati dagli esperti intervistati: il Professor Emilio Russo, Ordinario di Farmacologia presso l'Università Magna Grecia di Catanzaro, il Professor Giorgio Racagni, Past President SIF – Società Italiana Farmacologia, il Professor Marco Pistis, Ordinario di Farmacologia presso l’Università degli Studi di Cagliari, e la Dottoressa Laura Tassi, Presidente LICE – Lega Italiana Contro l’Epilessia.
Ci sono tre principali categorie: farmaci autorizzati per condizioni come la sclerosi multipla e l'epilessia, preparazioni realizzate dai farmacisti e prodotti non registrati disponibili per l'automedicazione. Esiste il potenziale per l'abuso dei prodotti a base di cannabis, specialmente quelli con un alto contenuto di THC, ma dovrebbe essere regolamentato in base a criteri scientifici. La cannabis influisce sul sistema endocannabinoide, con il THC che ha effetti psicoattivi e il CBD che è non psicoattivo. Il CBD può contrastare alcuni degli effetti psicoattivi del THC. Le prescrizioni per la cannabis medica possono essere fatte da qualsiasi medico, con criteri specifici e requisiti di rinnovo. È essenziale una competenza specializzata per una gestione adeguata a causa delle potenziali interazioni farmacologiche e degli effetti collaterali. L'appropriatezza delle prescrizioni di cannabis medica varia da regione a regione, e c'è un dibattito in corso sulla garanzia di pratiche di prescrizione corrette.

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