🫀 Salute cardiovascolare: perché l’aderenza terapeutica può salvarti la vita

Presentato in Senato un Policy Act con 7 prioritĂ strategiche. Al via una campagna di sensibilizzazione nazionale
Le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la prima causa di morte e disabilità in Italia, con oltre 217.000 decessi nel solo 2021. Ma intervenire è possibile. Basterebbe un miglioramento del 15% nell’aderenza terapeutica – cioè nella costanza con cui i pazienti seguono le cure prescritte – per salvare migliaia di vite e far risparmiare al Servizio Sanitario Nazionale oltre 300 milioni di euro ogni anno.
Proprio per questo, è stato presentato in Senato il Policy Act “Salute cardiovascolare: un impegno comune”, frutto di un lavoro multidisciplinare con il sostegno di Daiichi Sankyo Italia. L’obiettivo è chiaro: rafforzare la prevenzione e migliorare l’aderenza terapeutica nei pazienti a rischio cardiovascolare.
7 prioritĂ per la salute del cuore
A promuovere l’iniziativa è la senatrice Elena Murelli, che ha sottolineato l’urgenza di un piano nazionale per affrontare le malattie cardiovascolari, sempre più diffuse anche tra donne e giovani.
«Serve un tavolo ministeriale e un vero piano cardiovascolare nazionale», ha dichiarato, «perché in Europa si sta già lavorando a un nuovo policy act. Non possiamo restare indietro».
Tra le prioritĂ indicate nel documento:
- migliorare l’informazione ai cittadini,
- sviluppare strumenti per il monitoraggio dell’aderenza,
- rafforzare la collaborazione tra medici e pazienti,
- promuovere campagne di prevenzione sul territorio.
La prevenzione parte dall’aderenza
Secondo Cristina Meneghin, della Fondazione Italiana per il Cuore, l’aderenza terapeutica è «il cuore della prevenzione»: non si tratta solo di assumere correttamente i farmaci, ma di abbracciare uno stile di vita sano e costante. «Solo così possiamo ridurre davvero il rischio cardiovascolare».
Il ruolo dei medici e delle associazioni
Fabrizio Oliva, past president ANMCO, ha ricordato che «oggi disponiamo di terapie molto efficaci, ma la mancata aderenza ne annulla spesso i benefici».
Anche secondo Gaetano D’Ambrosio, rappresentante della Società Italiana di Medicina Generale, è necessario «valorizzare il ruolo del medico di famiglia» come punto di riferimento per il paziente cronico.
Cuore e cittadinanza: la voce delle associazioni
Andrea Vianello, presidente di A.L.I.Ce. Italia ODV, ha posto l’accento sulla responsabilità collettiva:
«Il rischio cardiovascolare si combatte anche con la consapevolezza e l’educazione del cittadino».
Da settembre una campagna nazionale: “Il tuo cuore nelle tue mani”
Il Policy Act non resterà solo sulla carta. A partire da settembre, prenderà il via la campagna itinerante “Il tuo cuore nelle tue mani”, con tappe previste in Lazio, Piemonte e Sicilia. Un progetto concreto che porta il messaggio della prevenzione direttamente tra le persone.
Fabio Romeo, di Daiichi Sankyo Italia, ha ricordato l’impegno dell’azienda nel sostenere questa iniziativa, che «punta a rendere la prevenzione una pratica quotidiana accessibile a tutti».
Costruire una nuova cultura del cuore
A concludere è Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia, che invita a «unire le forze per creare una nuova cultura della salute cardiovascolare, capace di coinvolgere istituzioni, medici, pazienti e cittadini».
Vuoi rimanere aggiornato su tutte le novitĂ per la tua salute?
Iscriviti subito al nostro canale YouTube e attiva la campanella delle notifiche: ogni settimana, nuovi video con esperti, consigli utili e approfondimenti esclusivi.