13 OTTOBRE, GIORNATA NAZIONALE DEL TUMORE AL SENO METASTATICO: PROGETTO “ANCORA”: L’AMBULATORIO MULTIDISCIPLINARE DELL’ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI DI MILANO PER LE DONNE CON TUMORE AL SENO METASTATICO
- Da ottobre 2019 ad oggi sono circa 200 le donne con tumore al seno in fase metastatica prese in carico dall’ambulatorio multidisciplinare “ANCORA” all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT). Un triennio di attività che ha permesso la creazione di un vero e proprio hub in grado di coordinare in tempo reale le terapie e i trattamenti di supporto decisi dal core team.
- La disponibilità di terapie innovative, sempre più mirate, sta cambiando radicalmente le prospettive e la qualità di vita per la donna con tumore al seno metastatico, tanto da consentire di parlare di cronicizzazione della malattia. Un traguardo importante, che impone un cambiamento radicale nell’approccio, in una visione multidisciplinare.
- La fase metastatica deloinvolge circa 37 mila donne all’anno: per alcune la ripresa della malattia si manifesta a distanza di anni dal primo trattamento. In una percentuale del 6-7% il tumore al seno si presenta metastatico già all’esordio.
Un percorso dedicato che mette al centro non più la malattia, ma la donna con le sue fragilità, le sue paure, ma anche la voglia di vivere e di svolgere ancora un ruolo familiare e sociale attivo. È in questa ottica e sulla base dell’esperienza maturata nel triennio appena trascorso, che è attivo il progetto “ANCORA”, un ambulatorio multidisciplinare all’interno della Breast Unit dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per la cura del tumore della mammella in fase metastatica.
“La paziente incontra in presenza il core team e qui emergono non solo tutte le necessità di cura, ma anche le esigenze della persona”, spiega il Dott. Giuseppe Capri, S.C. Oncologia medica 1 dell’INT e Responsabile del progetto. “Questa modalità ha diversi vantaggi: consente agli specialisti una condivisione critica di tutti gli aspetti clinici e di trattamento, ottimizza il percorso diagnostico-terapeutico sia in termini di qualità in quanto indirizza verso indagini appropriate, sia in termini di tempo, riducendo l’attesa tra un esame e l’altro. Infine, favorisce una relazione più profonda con la paziente, per una maggiore consapevolezza, condivisione e adesione al percorso di cura”. Per le situazioni cliniche più critiche vengono attivati contestualmente alla visita i trattamenti opportuni. “Il controllo del dolore che spesso accompagna questa fase della malattia è prioritario” aggiunge la Dott.ssa Laura Lozza, S.S. Radioterapia dei tumori della mammella, “e la presenza degli specialisti della terapia del dolore consente l’immediata prescrizione della terapia antalgica. Qualora indicato un trattamento radiante la paziente viene tempestivamente affidata ad AMARANTA, l’ambulatorio di Radioterapia dedicato”.
Il team è composto da diversi specialisti, dall’oncologo al radioterapista, dal terapista del dolore allo psico-oncologo, ma prevede l’intervento al bisogno anche del fisioterapista, del dietologo, del geriatra, dell’agopuntore e di altre figure che possono rendersi necessarie.
In Italia, secondo l’ultimo censimento riportato da “I numeri del cancro” edizione 2021, sono circa 37.000 le donne con tumore al seno metastatico, che hanno avuto una ripresa della malattia a distanza di anni dai trattamenti per una forma iniziale di tumore al seno. A queste si aggiunge una percentuale del 6-7% che riguarda donne con una malattia già metastatica alla diagnosi.
“L’ambulatorio multidisciplinare di INT vuole essere la risposta concreta a ciò che le donne chiedono e che è riportato nelle 5 richieste del Manifesto redatto a cura dell’Associazione pazienti Europa Donna Italia. Il progetto “ANCORA” offre un percorso di cura specifico e a misura di paziente, perché realizzato secondo le esigenze individuali, che sono sempre diverse per ogni donna”, commenta Lozza. “La presenza della case manager nel core team rende il processo più efficace ed efficiente. Il coordinamento delle visite e gli esami richiesti e la garanzia di fasce di reperibilità consentono, infatti, di ridurre al minimo le attese e i disagi per le pazienti”.
Il progetto prevede – e tiene in grande considerazione – il supporto psicologico, anche questo uno dei punti del Manifesto di Europa Donna Italia. Poter contare sul sostegno di uno psico-oncologo all’interno delle Breast Unit e su professionisti dedicati al supporto psicofisico è di cruciale importanza per una migliore accettazione dei complessi percorsi di cura.
Uno studio, attualmente in corso, aiuterà a valutare l’efficacia dell’attività dell’ambulatorio, mettendo a confronto l’approccio multidisciplinare rispetto con quello tradizionale, che prevede appuntamenti multipli e sequenziali presso gli ambulatori di competenza. Vantaggi e benefici però si vedono già. “Diminuisce l’intervallo di tempo tra diagnosi e trattamento, migliora la fase diagnostica con il perfezionamento della prescrizione degli esami e, soprattutto, riduce la frammentazione degli approcci”, dice Capri. “Questi aspetti di riflesso, aumentano l’appropriatezza delle terapie e ne armonizzano la simultaneità, garantendo una migliore adesione alle linee guida nazionali e internazionali”.
Diversi studi hanno dimostrato che le pazienti con tumore mammario in fase iniziale curate nelle Breast Unit hanno una riduzione della mortalità del 18% a 5 anni rispetto alle donne curate in centri non specializzati (dati Senonetwork Italia).
La sfida attraverso questa modalità multidisciplinare è di ottenere un miglioramento della sopravvivenza anche per la pazienti con tumore al seno in fase metastatica.
Il progetto ANCORA forma giovani oncologi specializzandi e collaboratori che partecipano oggi alle sue attività in un’ottica di sempre maggiore applicazione del modello multidisciplinare.