Malattia renale cronica: dalla diagnosi precoce alla dialisi domiciliare, la Campania fa da apripista

Malattia renale cronica: dalla diagnosi precoce alla dialisi domiciliare, la Campania fa da apripista - MRC napoli

A Napoli un confronto tra istituzioni, clinici e associazioni per attuare i nuovi indirizzi nazionali. La prevenzione della Malattia renale cronica parte dal territorio.

La malattia renale cronica (MRC) è una condizione silenziosa che colpisce milioni di persone in Italia, spesso senza sintomi evidenti fino a quando il danno renale è già avanzato. Ridurre l’accesso tardivo alla dialisi e migliorare la qualità della vita dei pazienti significa investire in prevenzionediagnosi precoce e presa in carico personalizzata.

Proprio su questi temi si è svolto un importante incontro a Napoli, presso il complesso monumentale di Santa Maria la Nova, con clinici, istituzioni e rappresentanti delle associazioni pazienti. L’evento segna la prima tappa regionale di attuazione del policy paper sulla MRC, già presentato alla Camera dei Deputati, e punta a trasformare linee guida nazionali in azioni concrete sul territorio.

Prevenzione e screening per evitare la dialisi

Secondo l’On. Giorgio Mulè, intervenuto all’incontro, è indispensabile promuovere uno screening renale nazionale che permetta di individuare la malattia in fase precoce, soprattutto nei soggetti a rischio come diabetici, ipertesi, obesi o con familiarità.

“Essere in dialisi è come vivere un ergastolo”, ha affermato, sottolineando l’impatto umano ed economico della patologia.

Attualmente i pazienti in dialisi sono circa 50.000, per un costo stimato di 2 miliardi di euro l’anno per il Sistema Sanitario Nazionale. Intervenire prima, con strumenti semplici come esami del sangue e delle urine, potrebbe evitare a molti questo destino, generando anche un risparmio significativo per la sanità pubblica.

Coinvolgere medici di famiglia e creare reti regionali

Il successo del nuovo percorso dipenderà in gran parte dall’impegno delle Regioni e dal coinvolgimento strutturato dei medici di medicina generale. È a loro che si rivolgono più spesso i pazienti con malattie croniche, ma troppo spesso – come ha evidenziato il dott. Piccinocchi della SIMG – la funzionalità renale non viene valutata con regolarità nei pazienti già in cura per ipertensione o diabete.

Un passo avanti importante sarà l’introduzione di una scheda nefrologica nei software gestionali dei medici di base, prevista dal disegno di legge in discussione, per facilitare l’identificazione dei “pazienti sommersi”.

Dialisi peritoneale e cure domiciliari: un cambio di paradigma

Un altro tema cruciale è la promozione della dialisi peritoneale domiciliare, una terapia che consente ai pazienti di curarsi a casa, mantenendo maggiore autonomia e qualità della vita. In Europa, questa modalità è diffusa tra il 20 e il 30% dei pazienti. In Italia, siamo ancora fermi al 9%, e in Campania addirittura al 3%.

Secondo il prof. De Nicola, presidente della Società Italiana di Nefrologia (SIN), occorre rendere la dialisi domiciliare uno standard assistenziale, riconosciuto nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e accessibile in ogni ospedale.

“È un obiettivo raggiungibile, ma serve volontà politica e lavoro di squadra con le Regioni”, ha dichiarato.

Il valore della personalizzazione e dell’integrazione delle cure

Come ha sottolineato Vanna Vannacore, presidente dell’associazione nazionale che tutela le persone in dialisi e trapiantate, oggi è possibile costruire percorsi più umani e personalizzati grazie all’innovazione clinica e organizzativa. Dai trasporti efficienti alle équipe multidisciplinari, fino all’educazione alimentare con prodotti aproteici, tutto concorre a migliorare la vita dei pazienti con insufficienza renale.

Una priorità globale: il riconoscimento dell’OMS

Il 23 maggio 2025, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente riconosciuto la malattia renale cronica come priorità di salute pubblica globale. Un segnale importante che rafforza l’urgenza di implementare, anche a livello locale, strumenti concreti come PDTA, screening e semplificazione dei percorsi prescrittivi per i farmaci nefrologici.


Guarda il video completo dell’evento per ascoltare le voci dei protagonisti e scoprire come la Regione Campania sta tracciando un nuovo modello per la gestione della malattia renale cronica.


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