Acqua e cambiamenti climatici: il Congresso ANBI 2025 lancia l’allarme sulla gestione delle risorse idriche

All’Assemblea nazionale ANBI, istituzioni e consorzi di bonifica si confrontano sull’acqua come risorsa strategica per l’agricoltura, la salute e la sicurezza del territorio. Al centro del dibattito: crisi climatica, invasi multifunzionali e prevenzione del dissesto idrogeologico.
Acqua, clima e sicurezza del territorio: una sfida da affrontare ora
L’acqua non è solo una risorsa naturale, ma una leva fondamentale per la salute pubblica, la sicurezza del territorio e la resilienza climatica. È quanto emerso dal Congresso ANBI 2025, tenutosi presso il Palazzo Carpegna a Roma, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del governo, delle Regioni, delle istituzioni locali e di 142 consorzi di bonifica.
Il titolo dell’evento – “L’acqua coltiva la pace” – richiama un concetto tanto simbolico quanto concreto: senza una corretta gestione delle risorse idriche, non ci può essere né benessere né stabilità.
Cambiamenti climatici: l’Italia è in prima linea
Il nostro Paese, inserito nell’area mediterranea, è tra i più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. Siccità sempre più frequenti, eventi estremi e piogge torrenziali mettono a dura prova il sistema idrico nazionale.
La sfida principale, come emerso durante il Congresso, è passare da una gestione emergenziale dell’acqua a una visione strutturale e preventiva. Questo significa investire in infrastrutture intelligenti, come i bacini multifunzionali, capaci di accumulare l’acqua nei periodi di abbondanza e restituirla nei momenti di carenza.
L’acqua come risorsa strategica per l’agricoltura e la salute
Oltre al valore ambientale, l’acqua è un elemento essenziale per il settore agroalimentare e, di conseguenza, per la salute collettiva. La crisi idrica non minaccia solo le coltivazioni, ma la qualità del cibo e la sicurezza nutrizionale del Paese.
Durante il dibattito si è parlato anche del ruolo delle AQRF e delle multiutility nella salvaguardia dell’acqua come risorsa condivisa e della necessità di garantire trasparenza e responsabilità nell’uso idrico, in un’ottica di tutela del bene comune.
Prevenzione e infrastrutture: le priorità da finanziare subito
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha evidenziato come i consorzi di bonifica rappresentino un presidio fondamentale per la prevenzione dei disastri ambientali. Tuttavia, ha anche lanciato un monito chiaro: le risorse economiche ci sono, ora serve il coraggio di spenderle, bene e in fretta, superando i blocchi politici e burocratici.
La prevenzione del dissesto idrogeologico, infatti, non può più attendere. Serve un patto tra Stato, Regioni e consorzi per rendere operativi gli interventi, anche nei reticoli idrografici minori oggi esclusi dalle competenze.
Una crisi ambientale che è anche morale
Uno degli spunti più forti dell’Assemblea è arrivato da un intervento ispirato a una riflessione biblica: le crisi idriche riflettono spesso le nostre crisi interiori, figlie di egoismo, incuria e interessi economici. La desertificazione della Sicilia e le alluvioni sempre più devastanti non sono solo eventi “naturali”, ma il risultato di scelte sbagliate, costruzioni fuori luogo, invasi mai realizzati e mancanza di manutenzione del territorio.
Acqua, salute e pace: una nuova alleanza per il futuro
Il Congresso ANBI 2025 ha lanciato un messaggio forte e urgente: l’acqua deve unire, non dividere. Deve diventare il perno di una nuova politica ambientale che coinvolga tutti i livelli istituzionali e che ponga la gestione dell’acqua al centro delle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici.
Un impegno che riguarda tutti: dalle istituzioni ai cittadini, passando per gli operatori sanitari e agricoli. Perché la cura del territorio è anche cura della salute.
Guarda il video completo del Congresso ANBI 2025 e scopri tutti gli interventi: