Bronchiectasie: la terza malattia respiratoria più diffusa in Italia resta ancora sconosciuta

Diagnosi in ritardo, sintomi confusi con asma e BPCO: dal Congresso BE Italy un appello alla consapevolezza sulle Bronchiectasie. Presentato il Libro Bianco per migliorare diagnosi e terapie
Le bronchiectasie sono una patologia respiratoria cronica ancora poco nota, nonostante siano la terza più diffusa in Italia dopo asma e BPCO. Spesso confusa con altre malattie, viene diagnosticata con un ritardo che può superare i nove anni. Al centro del primo Congresso Nazionale BE Italy, tenutosi a Milano, è stato presentato il Libro Bianco sulle Bronchiectasie, un documento fondamentale per migliorare la presa in carico dei pazienti e portare questa condizione sotto i riflettori della medicina e della sanità pubblica.
Che cosa sono le bronchiectasie?
Le bronchiectasie sono dilatazioni permanenti dei bronchi, visibili solo con una TAC torace ad alta risoluzione, spesso associate a sintomi come:
- tosse cronica quotidiana,
- produzione persistente di catarro,
- frequenti episodi di bronchiti e polmoniti.
Tuttavia, per anni i pazienti affetti da bronchiectasie sono stati erroneamente etichettati come asmatici o con BPCO. Questo ritardo nella diagnosi impedisce l’avvio tempestivo delle terapie più efficaci, compromettendo la qualità della vita e favorendo la progressione della malattia.
Il ruolo chiave della diagnosi precoce
Uno dei messaggi chiave emersi durante il Congresso BE Italy riguarda l’importanza di diagnosticare precocemente le bronchiectasie, soprattutto nei bambini. In età pediatrica, infatti, la malattia può essere reversibile nel 40% dei casi. È fondamentale che i pediatri riconoscano i campanelli d’allarme, come una tosse catarrale persistente per più di quattro settimane, e indirizzino i piccoli pazienti agli esami diagnostici adeguati.
Le nuove frontiere terapeutiche: farmaci e fisioterapia respiratoria
Accanto alla diagnosi, la gestione delle bronchiectasie passa da strategie terapeutiche mirate, tra cui:
- fisioterapia respiratoria quotidiana,
- uso controllato di antibiotici,
- nuove terapie farmacologiche in fase avanzata di studio.
Un esempio promettente è il farmaco Brensocatib, che agisce sull’infiammazione neutrofila, considerata il principale motore della progressione della malattia. Studi pubblicati sul New England Journal of Medicine mostrano una significativa riduzione delle riacutizzazioni e un miglioramento della funzione respiratoria nei pazienti trattati.
Il Libro Bianco e la voce dei pazienti
Il Libro Bianco sulle Bronchiectasie, redatto con la collaborazione dell’Associazione Italiana Bronchiectasie (iB), raccoglie le evidenze cliniche più aggiornate e le testimonianze dei pazienti. L’obiettivo è chiaro: aumentare la consapevolezza tra medici, istituzioni e opinione pubblica, per far sì che le bronchiectasie siano finalmente riconosciute all’interno dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), con percorsi di cura strutturati e accessibili in tutta Italia.
I pazienti chiedono maggiore accesso alla fisioterapia respiratoria specializzata, oggi ancora troppo limitata, e supporto per affrontare una malattia cronica che può diventare fortemente invalidante nella vita quotidiana.
Conclusione: una malattia da non ignorare
Le bronchiectasie non sono rare. Sono solo ignorate. È il momento di portare alla luce una patologia cronica che ha bisogno di attenzione, diagnosi tempestiva e terapie mirate. Il primo Congresso BE Italy e il Libro Bianco rappresentano un passo importante verso una maggiore informazione, sensibilizzazione e presa in carico strutturata.
Guarda il nostro servizio completo con le voci dei protagonisti: esperti, ricercatori e pazienti.
Per approfondire:
Vuoi restare aggiornato su salute, benessere e medicina? Iscriviti alla newsletter di Pianeta Salute e seguici anche su YouTube per nuovi approfondimenti ogni giorno!
#bronchiectasie #malattierespiratorie #diagnosiprecoce #salutepolmonare #pianetasalute