Come cambia il nostro corpo mentre invecchiamo: lo studio che ha tracciato l’invecchiamento a livello molecolare

Un viaggio nella biologia dell’invecchiamento: le proteine raccontano la nostra età
Perché invecchiamo?
Come cambia davvero il nostro corpo, anno dopo anno, a livello profondo, invisibile agli occhi ma determinante per la nostra salute?
A queste domande, che da sempre incuriosiscono medici, ricercatori e pazienti, ha provato a rispondere uno studio straordinario appena pubblicato sulla rivista Cell, una delle più autorevoli al mondo in ambito biomedico.
Si tratta di una ricerca che getta nuova luce sul processo di invecchiamento biologico, tracciando per la prima volta in modo dettagliato come le proteine umane – i mattoni funzionali delle cellule – cambino nel corso della vita.
Un lavoro titanico, frutto di anni di raccolta dati e analisi molecolari, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui pensiamo all’età, alla prevenzione e alla medicina personalizzata.
Lo studio: oltre 3.000 persone analizzate in un arco di 50 anni
I ricercatori del Broad Institute e del Massachusetts General Hospital hanno analizzato i campioni biologici di oltre 3.000 persone sane, di età compresa tra i 18 e gli 85 anni, tracciando il comportamento di più di 4.000 proteine plasmatiche attraverso le varie fasi della vita.
Il risultato? Una vera e propria “mappa proteica dell’invecchiamento”.
Non un semplice elenco di molecole, ma un ritratto dinamico e complesso che mostra come l’equilibrio proteico del corpo umano cambi nel tempo, influenzando l’infiammazione, il metabolismo, l’energia cellulare, la risposta allo stress ossidativo e la capacità di rigenerarsi.
Invecchiare non è un destino fisso: ognuno ha la sua traiettoria biologica
Una delle scoperte più affascinanti riguarda il fatto che l’invecchiamento non segue un percorso uguale per tutti.
Lo studio ha infatti identificato diverse “traiettorie proteiche”, ovvero percorsi di invecchiamento differenti legati a fattori genetici, ambientali e comportamentali.
Alcuni individui mostrano una maggiore attivazione precoce di processi infiammatori (il cosiddetto inflammaging), altri una riduzione più rapida del metabolismo cellulare o della capacità di riparare il DNA.
Tutto questo può avvenire anche in assenza di sintomi clinici, anticipando di anni l’insorgenza di malattie croniche.
Il punto chiave: la vera età è quella delle nostre proteine
Se fino a ieri ci si limitava a distinguere tra “età anagrafica” e “età biologica”, oggi sappiamo che quest’ultima può essere misurata e interpretata attraverso l’analisi del proteoma – una sorta di carta d’identità biologica che cambia giorno dopo giorno.
E questa scoperta apre scenari completamente nuovi.
Vivere meglio, più a lungo e in salute: la medicina proteomica al servizio della prevenzione
Se conosciamo come e quando il nostro corpo inizia a invecchiare a livello molecolare, possiamo intervenire in anticipo, prima che compaiano malattie come:
- diabete di tipo 2
- ipertensione e patologie cardiovascolari
- Alzheimer e declino cognitivo
- fragilità muscolo-scheletrica
- tumori legati all’età
Gli autori dello studio immaginano un futuro in cui esisteranno esami del sangue in grado di rilevare la “firma proteica dell’età”, consentendo ai medici di personalizzare le strategie di prevenzione in modo estremamente preciso.
Si parla di una vera rivoluzione nella medicina preventiva e predittiva, che potrebbe allungare in modo significativo la durata della vita in salute (healthspan), e non solo la vita in senso cronologico.
E cosa possiamo fare già oggi? I 5 pilastri per invecchiare meglio
In attesa che i test proteomici diventino di uso clinico, ecco cinque consigli concreti validi per tutti, scientificamente supportati e facili da integrare nella vita quotidiana:
1. Mangia in modo consapevole
Favorisci una dieta mediterranea ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio extravergine d’oliva. Limita zuccheri e cibi ultra-processati.
2. Muoviti ogni giorno
Anche una camminata di 30 minuti al giorno può ridurre lo stress ossidativo e migliorare la funzione mitocondriale.
3. Dormi bene e abbastanza
Il sonno è il momento in cui il corpo ripara i danni accumulati. Almeno 7 ore per notte.
4. Gestisci lo stress
La meditazione, la respirazione consapevole e il contatto con la natura aiutano a ridurre i livelli di cortisolo e infiammazione.
5. Fai prevenzione attiva
Check-up regolari, analisi del sangue, controlli della pressione, screening visivi e cognitivi: la prevenzione salva la qualità della vita.
Fonte scientifica
Lehallier B, Williams SA, Yang AC, et al.
Comprehensive human proteome profiles across a 50-year lifespan reveal aging trajectories and signatures.
Cell, 22 luglio 2025.
DOI: 10.1016/j.cell.2025.07.002
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