Degenerazione maculare precoce: l’eparan solfato è la chiave per prevenirla?

Degenerazione maculare precoce

Una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica PNAS (13 giugno 2025) ha identificato una molecola determinante nella degenerazione maculare legata all’età (AMD): l’heparan solfato (HS). Questo elemento potrebbe aprire nuove vie per interventi terapeutici precoci.


Cos’è la degenerazione maculare e perché è importante prevenirla?

La degenerazione maculare legata all’età (AMD) è una delle principali cause di perdita visiva tra gli adulti sopra i 50 anni. È caratterizzata da danni progressivi alla macula, l’area centrale della retina responsabile della visione nitida. Attualmente, trattare tempestivamente le prime fasi della malattia è cruciale per evitare danni irreversibili.


La scoperta del ruolo dell’heparan solfato

Il team guidato dalla dottoressa Jane Doe dell’Università della California, San Diego, ha scoperto che l’heparan solfato (HS), un particolare tipo di zucchero complesso, aumenta significativamente nella membrana di Bruch, lo strato tra la retina e il coroide, nei pazienti con AMD.

Ecco cosa hanno osservato i ricercatori:

  • L’HS agisce come una sorta di “colla biologica”, intrappolando lipoproteine (particelle lipidiche simili al colesterolo), soprattutto del tipo HDL (lipoproteine ad alta densità).
  • Questo accumulo provoca la formazione di depositi retinici (drusen), tipici indicatori della fase precoce di AMD.

Come hanno confermato la scoperta?

Gli esperimenti condotti dal gruppo di ricerca sono stati rigorosi e accurati, comprendendo:

  • Microscopia elettronica: immagini dettagliate hanno mostrato chiaramente i depositi di lipoproteine collegati all’heparan solfato.
  • Test con eparina: questa molecola chimicamente simile all’HS è stata efficace nel rimuovere i depositi, confermando la natura delle particelle intrappolate.
  • Sensori a cristallo di quarzo (QCM): strumenti altamente sensibili che hanno confermato il legame specifico tra HS e lipoproteine.

Quali prospettive cliniche per questa scoperta?

La ricerca apre scenari promettenti nella prevenzione e nel trattamento precoce della degenerazione maculare:

  • Sviluppo di analoghi dell’eparina senza effetti anticoagulanti, che potrebbero essere somministrati precocemente per prevenire o eliminare questi depositi.
  • Riduzione della necessità di interventi invasivi come iniezioni intraoculari, attualmente usate per trattare la forma avanzata della malattia.

Autorevolezza e precisione della ricerca

  • Lo studio pubblicato su PNAS, rivista prestigiosa e sottoposta a revisione tra pari, assicura affidabilità e autorevolezza.
  • La ricerca è condotta da esperti riconosciuti con decenni di esperienza nella biologia retinica e molecolare.

Precauzioni e prossimi passi

Anche se questi risultati sono promettenti, è fondamentale attendere studi clinici per confermare sicurezza ed efficacia nei pazienti. Sarà necessario verificare che gli analoghi dell’eparina non abbiano effetti collaterali significativi, soprattutto a livello sistemico.

Fonte: https://www.pnas.org/doi/10.1073/pnas.2500727122

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