Inaugurato a Pisa il Centro Ricerche fira dedicato alla Ricerca Scientifica in Reumatologia
- FIRA (Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite) apre un Centro Ricerche al servizio della ricerca reumatologica italiana, in collaborazione con Fondazione Pisana per la Scienza.
- Grazie a strumentazioni avanzate sarà possibile applicare le più attuali metodiche di analisi allo studio di singole cellule, del loro DNA e RNA, e del microbioma umano.
- Il coordinatore scientifico incaricato, Matteo Vecellio PHD, torna in Italia dopo molti anni all’estero grazie a questo bando di ricerca, che inverte la ‘fuga dei cervelli’.
La Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite (FIRA) ha inaugurato oggi il Centro Ricerche dedicato alla ricerca scientifica in ambito reumatologico presso la Fondazione Pisana per la Scienza ONLUS (FPS) a Pisa. Grazie a questa collaborazione, apre un centro nazionale di supporto alla ricerca dove le strumentazioni più avanzate sono a disposizione dei ricercatori italiani per condurre studi complessi e approfonditi.
Le malattie reumatologiche, che coinvolgono 7 milioni di persone solo in Italia e, spesso, sono patologie croniche – come l’osteoartrosi, l’artrite reumatoide, la fibromialgia, la gotta, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, la spondilite anchilosante e le connettiviti -, hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti e richiedono una ricerca costante e avanzata per lo sviluppo di nuove terapie.
“In Italia c’è la necessità di stimolare e sostenere la ricerca scientifica indipendente, così da renderla competitiva con quella svolta nei grandi laboratori delle industrie farmaceutiche o nei centri universitari anglosassoni e tedeschi. Ecco perché abbiamo deciso di realizzare un progetto ambizioso con l’apertura di un centro ricerche nazionale, grazie all’importante collaborazione con la Fondazione Pisana per la Scienza” sottolinea il prof. Carlomaurizio Montecucco, presidente di FIRA e Ordinario di Reumatologia, Direttore del Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Medica dell’Università di Pavia, direttore Struttura Complessa di Reumatologia al Policlinico S. Matteo. “Il Centro Ricerche FIRA si propone come una vera e piattaforma tecnologica offrendo supporto ai progetti che i ricercatori vorranno proporre e sviluppare utilizzando la strumentazione e le competenze a disposizione. Il nostro auspicio è quello di offrire un servizio permanente ad altissimo livello per la ricerca reumatologica in Italia”.
“Fondazione Pisana per la Scienza è aperta a ospitare e favorire lo svolgimento di attività di ricerca di alto livello con alto potenziale traslazionale che beneficino della sua piattaforma tecnologica e delle sue competenze tecnico scientifiche” dichiara il prof. Fabio Beltram, Presidente di Fondazione Pisana per la Scienza Onlus. “FPS desidera così contribuire a rafforzare la competitività della ricerca biomedica italiana e del proprio territorio, valorizzando altresì gli importanti investimenti effettuati grazie al supporto del proprio fondatore, la Fondazione Pisa.”
“Siamo soddisfatti della collaborazione avviata dalla Fondazione Pisana per la Scienza, nostro ente di scopo attivo nel settore della ricerca scientifica e tecnologica, con la Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite, finalizzata a sviluppare una linea di ricerca rivolta alle malattie reumatologiche, che si affianca a quelle già esistenti in ambito oncologico, cardiologico e delle neuroscienze – commenta Stefano Del Corso, Presidente della Fondazione Pisa -. La collaborazione FPS/FIRA valorizza la piattaforma tecnologica, le strumentazioni avanzate e le competenze specializzate della Fondazione Pisana per la Scienza, a cui Fondazione Pisa ha indirizzato e indirizza annualmente ingenti risorse economiche”.
Il Centro Ricerche FIRA è dotato di strumenti all’avanguardia per lo studio del DNA e del microbioma umano, che consentono di svolgere ricerche complesse sui meccanismi molecolari alla base di diverse malattie reumatologiche con tempi rapidi, ampliando le possibilità di ricerca nel tempo.
Il Centro sarà inoltre collegato in rete con altri centri ricerche nazionali e internazionali ed altri esperti del campo per aumentare il valore della ricerca svolta.
Il coordinatore scientifico del Centro Ricerche FIRA, individuato con un bando congiunto FIRA-FPS, è il dott. Matteo Vecellio PhD, tornato in Italia dopo molti anni all’estero proprio grazie a questo progetto.
Il suo primo progetto di ricerca riguarda la medicina di genere: attraverso lo studio del microbioma umano uterino nelle pazienti affette da artrite reumatoide si intende determinare i meccanismi molecolari della malattia, il suo possibile contributo nello sviluppo della patologia e nella maggiore incidenza sulla popolazione femminile.
Il secondo progetto di ricerca si focalizzerà sull’organizzazione 3D del DNA nelle malattie reumatologiche per determinare quali meccanismi stanno alla base del malfunzionamento delle cellule e la genesi della patologia.
“Questi progetti hanno un potenziale enorme: lo sforzo richiesto in termini di tempo, competenze e tecnologie può essere affrontato solo da pochi laboratori al mondo, e quello della Fondazione Pisana per la Scienza può essere annoverato tra questi” sottolinea Matteo Vecellio, coordinatore scientifico del Centro Ricerche FIRA.
Obiettivo di FIRA, nei prossimi anni, è accogliere idee e progetti di ricerca da parte di altri ricercatori italiani, e dopo averli vagliati, fungere da facilitatore così da finanziare, co-finanziare o trovare finanziamenti necessari per portarli a termine presso il Centro Ricerche FIRA a Pisa.
“Negli ultimi anni la ricerca reumatologica ha fatto enormi progressi nell’identificazione delle cause delle principali malattie reumatologiche con ricadute cliniche determinanti nell’identificazione di nuovi marker diagnostici e di nuovi presidi terapeutici, come i farmaci intelligenti (anticorpi monoclonali o falsi recettori), che hanno contribuito a migliorare la vita dei pazienti. Ma restano ancora da spiegare molti fenomeni. Lo studio ancora più approfondito degli auto-anticorpi, ossia quelli diretti contro le strutture del nostro organismo invece che contro gli agenti patogeni, e dei meccanismi di disregolazione del sistema immunitario potrà consentire, per esempio, di correggere il malfunzionamento e riportare il sistema alla sua efficienza” spiega il prof. Montecucco.