🔬 MSD V116, il nuovo vaccino antipneumococcico pensato per adulti e anziani: una svolta per la salute pubblica

MSD V116, il nuovo vaccino antipneumococcico pensato per adulti e anziani: una svolta per la salute pubblica

Arriva anche in Italia un vaccino innovativo per proteggere gli over 65 dalle infezioni da pneumococco: più sierotipi coperti, meno polmoniti e ospedalizzazioni. Ecco come funziona e perché è importante.


Un vaccino su misura per chi è più a rischio

Le infezioni da pneumococco rappresentano ancora oggi una minaccia significativa, in particolare per anziani e persone fragili. Malattie come la polmonite, la meningite e la sepsi possono avere conseguenze gravi, portando a ospedalizzazioni prolungate, disabilità e, nei casi peggiori, al decesso. Nonostante l’esistenza di vaccini efficaci, le coperture vaccinali restano inferiori agli obiettivi stabiliti dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.

Con l’arrivo in Europa e anche in Italia del nuovo vaccino antipneumococcico coniugato a 21 sierotipi V116 di MSD, si apre una fase innovativa della prevenzione delle polmoniti negli adulti. Si tratta del primo vaccino disegnato specificamente per le esigenze della popolazione adulta, in particolare degli over 65 e delle persone con patologie croniche.


Perché V116 è diverso dagli altri vaccini

A differenza delle precedenti soluzioni, V116 di MSD è stato progettato per offrire una copertura più ampia, includendo otto nuovi sierotipi che, da soli, rappresentano il 30% delle infezioni gravi negli anziani. Questo significa una protezione più efficace contro le forme più pericolose della malattia.

I vantaggi del vaccino V116:

  • Copertura mirata contro i sierotipi più aggressivi per adulti e anziani
  • Riduzione significativa di polmoniti, meningiti e sepsi
  • Meno ricoveri ospedalieri e complicanze
  • Impatto positivo sulla resistenza agli antibiotici
  • Benefici economici per il Servizio Sanitario Nazionale

Secondo uno studio di farmacoeconomia condotto su dati italiani, l’introduzione del vaccino V116 potrebbe evitare oltre 11.000 casi di malattia e garantire un risparmio superiore ai 56 milioni di euro. Calcolando modelli più avanzati, come quelli del sistema francese, si arriverebbe a 21.000 casi evitati e 110 milioni di euro risparmiati.


Una priorità per la sanità pubblica

La prevenzione delle polmoniti nell’anziano è oggi una delle sfide più urgenti per la sanità pubblica. Ogni giorno di allettamento negli over 65 può significare un peggioramento drammatico della qualità di vita: perdita di massa muscolare, maggiore rischio di cadute, perdita di autonomia.

Proteggere gli anziani da malattie prevenibili come quelle causate dallo Streptococcus pneumoniae non è solo una scelta clinica, ma anche un atto sociale. I vaccini, come V116, sono fondamentali per evitare quella “discesa di un gradino” che spesso un ricovero comporta nelle persone più fragili.


Il ruolo chiave del medico di famiglia

Per raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Nazionale Vaccini, che prevede una copertura del 75% negli over 65, è fondamentale il coinvolgimento dei medici di medicina generale. Sono loro, infatti, a conoscere a fondo i bisogni dei pazienti, a seguire il loro stato di salute nel tempo e a consigliare percorsi personalizzati di prevenzione.

L’introduzione di V116 rappresenta quindi un’opportunità concreta per rivedere e potenziare le strategie vaccinali per adulti e anziani, offrendo una protezione più efficace e sostenibile.


Una nuova era nella prevenzione

Il vaccino antipneumococcico V116 di MSD non è semplicemente una nuova formula: è il frutto di oltre 100 anni di ricerca nel campo delle malattie infettive, con l’obiettivo di migliorare la vita delle persone più esposte.

Non si tratta di un aggiornamento di vaccini pediatrici, ma di un prodotto pensato, testato e calibrato sulle esigenze dell’adulto. Anche le persone più giovani ma con patologie croniche possono trarne grande beneficio.


Scopri di più nel nostro approfondimento video

Guarda il video completo per capire come funziona il vaccino V116 e perché è destinato a cambiare l’approccio alla prevenzione delle infezioni pneumococciche in Italia.


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