Psoriasi, un corto per superare vergogna, depressione, isolamento e liberare le proprie emozioni
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Prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia per la campagna internazionale Let Me Be Clear di AbbVie, il corto propone un approccio comunicativo originale per affrontare il tema della malattia e del riscatto attraverso il linguaggio della metafora
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L’importanza di vincere le proprie paure e sentirsi liberi di esprimersi senza limitazioni è il messaggio che emerge con forza dal cortometraggio: il dialogo con il proprio dermatologo è la chiave per aiutare nel percorso verso una vita libera dal peso quotidiano della psoriasi
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I progressi della medicina odierna consentono di liberarsi dai segni e sintomi della psoriasi
La psoriasi è molto più di una malattia della pelle. Per oltre 125 milioni di persone nel mondo, è una patologia “visibile”, complessa da gestire e fortemente caratterizzata da un impatto a livello psicologico e fisico superiore ad altre malattie croniche. Le persone con psoriasi devono spesso fare i conti con vergogna, depressione e isolamento. Per molti, scoraggiati dalle recidive periodiche che fanno ricominciare tutto daccapo e da terapie spesso insoddisfacenti, la convinzione è che questa malattia ponga un limite alla propria vita.[1]
Da queste considerazioni nasce il corto “DA CAPO”, presentato oggi nel corso della conferenza in live streaming “Psoriasi, un corto per liberare le proprie emozioni” organizzata da AbbVie per la campagna internazionale “Let Me Be Clear”. È possibile vedere il corto sul sito web www.vicinidipelle.it e su tutti i social.
“La psoriasi, come altre malattie croniche autoimmuni, è una condizione molto seria ed è importante che tutti comprendano l’impatto che genera sulla vita delle persone – dichiara Fabrizio Greco, Amministratore Delegato di AbbVie Italia – Grazie al nostro costante impegno nella ricerca, mettiamo a disposizione le terapie più innovative per il trattamento di queste patologie. Ci impegnamo ogni giorno al fianco dei pazienti e della comunità scientifica con l’obiettivo comune di fornire il miglior supporto possibile durante tutte le fasi della malattia, e siamo entusiasti di aver partecipato a questa iniziativa culturale di sensibilizzazione che può aiutare le persone con psoriasi a riconoscere il valore della propria voce”.
Il corto
“DA CAPO” propone un approccio narrativo originale. Il corto, firmato dal regista Paolo Santamaria, non vuole parlare direttamente della malattia ma è concepito come una metafora creativa che intende trasmettere sensazioni ed emozioni simili a quelle legate alla psoriasi. E per farlo utilizza il linguaggio universale della musica, narrando la fatica e l’impegno necessari a Giulia – musicista al suo debutto con la Sonata per pianoforte n.14 “Al chiaro di luna” di Ludwig Van Beethoven – per affermare la propria voce “unica e originale”. Un percorso che passa dal disagio che comporta il pensare di essere valutati dal Maestro solo “in superficie”, dal faticoso impatto psico-emotivo, dalla necessità di far emergere la propria voce quale autentico specchio dell’essere: “Io vedo la tua pelle ma sotto la tua pelle palpita qualcosa di straordinario: la tua voce.” dice il Maestro a Giulia in uno dei punti più toccanti del corto. Ed è proprio nel dialogo, all’inizio timido e impacciato, fatto spesso di sguardi e parole che faticano a emergere ma via via sempre più sicuro e consapevole, che sta la chiave del corto.
Il cortometraggio, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, vede alla regia Paolo Santamaria, già al lavoro sul grande schermo con i due lungometraggi “Siamo come Genova” e “La piazza della mia città”. Il regista abruzzese, ex allievo CSC, ha scelto come interpreti principali per il suo “Da capo” gli attori Nicola Nocella e Maria Vittoria Casarotti Todeschini, anch’essi ex allievi di spicco della Scuola Nazionale di Cinema.
“Spesso il conflitto più duro si combatte col nostro io, pulsante sotto la nostra pelle – dichiara il
regista Paolo Santamaria – Proprio la pelle, l’organo più̀ grande del nostro corpo, assolve a una duplice funzione: ci connette e allo stesso tempo ci separa dal mondo, caratterizzando inconfondibilmente la nostra individualità̀. Il corto si basa su tale dualismo conflittuale, sulla ricerca di sé stessi attraverso il superamento delle proprie paure, spesso invisibili seppur tangibili. “DA CAPO” è un monito, l’invito a non sentirsi mai sconfitti ricercando sempre uno spunto per rinascere, per brillare, come la nostra Giulia, libera di esternare la propria anima sulle note di Beethoven”.
“L’importanza di vincere le proprie paure e sentirsi liberi di esprimersi senza limitazioni è il messaggio che emerge con forza dal cortometraggio – dichiara Valeria Corazza, presidente dell’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza APIAFCO – Analogamente, le persone con psoriasi possono svolgere un ruolo centrale nella gestione della propria malattia. Soprattutto attraverso un dialogo franco e diretto con il proprio dermatologo che, trasformandosi in un vero engagement, li aiuterà a superare gli ostacoli grazie ai nuovi progressi della ricerca scientifica e potrà indirizzarli nel percorso verso una vita libera dal peso quotidiano della malattia. Siamo contenti di aver contribuito all’ideazione di questa opera trasferendo al regista la voce delle persone con psoriasi.”
Il dott. Francesco Cusano, presidente dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani spiega: “Oggi il dermatologo ha a disposizione nuove opzioni terapeutiche, come gli anticorpi monoclonali, che possono aiutare a raggiungere e mantenere una remissione delle placche psoriasiche e una pelle quasi o completamente pulita in un’elevata percentuale di pazienti già dopo le prime somministrazioni.” Aggiunge il dott. Andrea Chiricozzi della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e di malattie sessualmente trasmesse: “I progressi della medicina odierna hanno portato allo sviluppo di farmaci che permettono una risoluzione completa o quasi completa di segni e sintomi della psoriasi in una elevata percentuale di pazienti, con risultati che si mantengono nel tempo e con un profilo di sicurezza molto elevato. Questi dati sottolineano il miglioramento significativo della qualità di cura che è possibile ottenere nelle persone con psoriasi a placche moderata-severa.”
La campagna
“DA CAPO” è un’iniziativa promossa da AbbVie – con il patrocinio dell’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza APIAFCO – per la campagna internazionale “Let Me Be Clear”, una piattaforma digitale per invitare le persone con psoriasi a condividere la loro storia e accedere a strumenti per facilitare il dialogo con il dermatologo. Il corto è disponibile online su www.vicinidipelle.it – un portale che contiene anche una miniera di informazioni sulla psoriasi e altre malattie della pelle – e su tutti i social.
[1] Doxapharma, Il paziente con psoriasi cutanea oggi, tra vissuto, qualità di vita e quality of care – Ricerca realizzata per l’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza APIAFCO, Marzo 2020