Spettrometria di massa: la nuova frontiera per una diagnostica più precisa e sostenibile

Spettrometria di massa: la nuova frontiera per una diagnostica più precisa e sostenibile

Una tecnologia avanzata capace di migliorare diagnosi, prognosi e sostenibilità dei percorsi clinici

La spettrometria di massa sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella diagnostica moderna grazie alla capacità di identificare e quantificare molecole in quantità infinitesimali con elevatissima precisione. È una tecnologia che permette diagnosi più rapide, accurate e personalizzate, rendendo i percorsi clinici più efficienti e sostenibili. Oggi rappresenta uno degli strumenti più promettenti della medicina di precisione e della medicina di laboratorio.

Alla Camera dei Deputati, la presentazione del Policy Paper “Spettrometria di massa, tecnologia innovativa per un monitoraggio clinico efficace” ha riunito esponenti istituzionali, società scientifiche e clinici per fare il punto su come integrare questa innovazione nei percorsi di cura. L’obiettivo è chiaro: rendere la tecnologia accessibile in modo uniforme, migliorare la qualità delle prestazioni diagnostiche e ottimizzare le risorse del Sistema Sanitario Nazionale.

Secondo l’On. Ilenia Malavasi, «questa tecnologia permette di arrivare a diagnosi precoci, tempestive e soprattutto puntuali». Per la deputata, garantire equità di accesso significa “assicurare un percorso diagnostico-terapeutico più sostenibile, con un impatto diretto anche sulla sostenibilità economica del SSN”. Tra le condizioni necessarie rientrano la formazione universitaria dedicata, una rete di laboratori organizzata secondo un modello hub & spoke e l’inserimento della spettrometria di massa nei LEA con una tariffa adeguata.

Dal punto di vista della medicina di laboratorio, il professor Marcello Ciaccio sottolinea che la spettrometria di massa «permette di quantificare molecole in concentrazioni estremamente basse con grande sicurezza». L’integrazione nei laboratori richiede centri altamente specializzati che possano supportare le strutture territoriali, offrendo diagnosi più precoci, prognosi più accurate e trattamenti personalizzati, in linea con i principi della medicina personalizzata.

Il tema della formazione resta cruciale. Il professor Luciano Potena evidenzia che «è fondamentale investire fin dai corsi di laurea per far conoscere ai futuri clinici le potenzialità di questa metodica». Una corretta interpretazione dei risultati e la collaborazione tra chi effettua le analisi e chi gestisce il paziente sono gli elementi chiave per sfruttare appieno il potenziale della tecnologia. Potena richiama inoltre l’importanza di percorsi di specializzazione e dottorati con un background laboratoristico più solido.

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L’evoluzione della diagnostica richiede competenze, visione e investimenti mirati. La spettrometria di massa rappresenta una delle opportunità più tangibili per migliorare la precocità delle diagnosi e rendere i percorsi clinici più efficienti e sostenibili. Un passo avanti verso una sanità più moderna, equa e orientata alla prevenzione.

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