Virus respiratorio sinciziale: un pericolo per anziani e fragili. Serve una campagna vaccinale mirata

Il Virus respiratorio sinciziale colpisce ogni anno migliaia di adulti con patologie croniche, causando ospedalizzazioni e decessi. Esperti e associazioni chiedono l’inserimento del vaccino RSV nei programmi di prevenzione per i soggetti fragili.
Il virus respiratorio sinciziale non riguarda solo i bambini
Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è ancora oggi sottovalutato nella popolazione adulta, ma i dati parlano chiaro: in Italia provoca oltre 26.000 ricoveri ogni anno e circa 1.800 decessi, colpendo in particolare gli anziani e i pazienti fragili con patologie croniche come broncopneumopatia (BPCO), diabete, scompenso cardiaco e immunodeficienze.
Spesso associato esclusivamente all’età pediatrica, l’RSV si manifesta negli adulti con forme respiratorie gravi, come bronchiti e polmoniti, con conseguenze anche a lungo termine sullo stato di salute generale.
Un virus pericoloso per chi è già fragile
Secondo il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali), l’RSV non si limita a causare un’infezione acuta, ma peggiora sensibilmente le condizioni cliniche preesistenti nei soggetti fragili. Crisi respiratorie, scompensi metabolici e ricadute cardiovascolari sono tra le complicazioni più comuni.
«La mortalità a 30 giorni può superare il 13% nei pazienti ricoverati – spiega Andreoni – e questo dimostra che non si tratta di un’influenza passeggera, ma di una vera minaccia per la salute pubblica».
Il vaccino RSV esiste: perché non è ancora accessibile?
Oggi è disponibile un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale con un’efficacia stimata intorno all’80%, tra le più alte tra i vaccini attualmente in uso. Tuttavia, non è ancora incluso nei programmi vaccinali pubblici per adulti e soggetti fragili, in quanto manca una copertura economica e una normativa chiara per la somministrazione.
Una situazione che genera frustrazione e confusione, soprattutto tra le associazioni di pazienti, come confermato dal professor Salvatore D’Antonio, presidente di BPCO Onlus: «I nostri associati sono informati, motivati e pronti a vaccinarsi, ma non sanno dove andare e come accedere alla vaccinazione RSV. Questo crea un cortocircuito tra domanda e offerta che va risolto».
Un diritto alla prevenzione che va garantito
Anche Cittadinanzattiva, attraverso la voce della segretaria generale Annalisa Mandorino, ha lanciato un appello chiaro alle istituzioni: «La prevenzione è un diritto di tutti, soprattutto dei più fragili. È necessario avviare una campagna vaccinale tempestiva ed equa, rivolta a chi è realmente a rischio».
Il virus respiratorio sinciziale non colpisce solo gli anziani, ma anche donne in gravidanza e pazienti con comorbidità multiple, spesso esclusi dalle campagne informative ufficiali. Per questo, è urgente sensibilizzare sia la popolazione sia le autorità sanitarie, promuovendo l’accesso ai nuovi strumenti di prevenzione.
Guarda il video completo
Nel servizio video realizzato da Pianeta Salute, con testimonianze raccolte alla Camera dei Deputati, esperti e associazioni fanno il punto sull’impatto dell’RSV e sull’importanza di inserire il vaccino nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) per proteggere chi è più vulnerabile.
Guarda il video qui sopra e scopri perché è il momento di dare priorità alla prevenzione.