Nausea in gravidanza: la NVP non è un disturbo “normale” e richiede diagnosi precoce
La nausea e il vomito in gravidanza (NVP) possono durare mesi, influire sulla salute della madre e del bambino e non devono essere considerati inevitabili: riconoscerli e trattarli presto è essenziale per tutelare il benessere fisico e psicologico delle donne.
La nausea in gravidanza è spesso minimizzata, ma lo studio Purity Extended dimostra che la NVP colpisce circa sette donne su dieci e può persistere fino al terzo trimestre, incidendo sull’alimentazione, sull’energia e sulla qualità della vita. Riconoscerla come sindrome, non come fastidio passeggero, è fondamentale: una diagnosi precoce e un trattamento sicuro permettono di proteggere sia la salute materna sia lo sviluppo del bambino.
La gravidanza viene spesso descritta come un periodo luminoso, ma per molte donne i primi mesi sono segnati da sintomi intensi e persistenti. La NVP, nausea e vomito in gravidanza, rappresenta una vera e propria condizione clinica, non soltanto un disagio inevitabile. Lo studio Purity Extended, promosso dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, ha fotografato per la prima volta in Italia la reale incidenza di questi disturbi, evidenziando numeri che cambiano radicalmente il modo di interpretarli.
Secondo Nicola Colacurci, Past President SIGO, la NVP è «una sintomatologia estremamente frequente, presente nel 70% delle donne, spesso anche oltre il primo trimestre». Il dato più significativo riguarda la durata: nel 20-25% dei casi i sintomi restano nel secondo trimestre, e possono riemergere, seppur meno frequentemente, anche nel terzo. Questo rende indispensabile un cambio di paradigma: la nausea in gravidanza deve essere indagata e trattata precocemente per evitare ripercussioni fisiche ed emotive.
Il coinvolgimento è infatti sistemico. Come sottolinea Irene Cetin, professore ordinario dell’Università degli Studi di Milano, la NVP «non riguarda solo lo stomaco, ma l’intero organismo femminile». La riduzione dell’appetito può compromettere la qualità nutrizionale della dieta nelle prime settimane, fase cruciale per la formazione della placenta e per lo sviluppo embrionale. Episodi prolungati di nausea e vomito possono inoltre generare un impatto psicologico rilevante, rendendo la gravidanza «il momento più difficile della propria vita» per alcune donne.
L’effetto sulla salute mentale non va sottovalutato. Vivere mesi con nausea costante può generare isolamento, ansia e una profonda sensazione di solitudine. L’attrice Margot Sikabonyi, condividendo il suo vissuto, racconta come parlare apertamente dei propri sintomi abbia permesso ad altre donne di sentirsi meno sole, rompendo il silenzio e i tabù legati alla maternità considerata “perfetta”.
Dal lato clinico, esistono oggi opzioni terapeutiche sicure e validate. La combinazione di piridossina e doxilamina è indicata come trattamento di prima linea e ha dimostrato un profilo di sicurezza elevato, confermato da milioni di utilizzi nel mondo. La paura di nuocere al bambino, spesso causa di rinuncia alla cura, non è supportata dalle evidenze scientifiche.
La ricerca gioca un ruolo chiave. Mario Mangrella, direttore medico-scientifico di Ital Farmaco, sottolinea che Purity Extended fa parte di una piattaforma di studi che ha raccolto «i dati più vasti oggi disponibili a livello internazionale sulla nausea e il vomito in gravidanza». Le nuove evidenze confermano anche che, quando non diagnosticate e trattate precocemente, fino al 40% delle donne può soffrire di NVP fino al terzo trimestre, con implicazioni importanti sull’alimentazione e sulla qualità della vita quotidiana.
Affrontare la NVP non significa soltanto alleviare un sintomo, ma tutelare un equilibrio complesso tra salute fisica, nutrizione, benessere emotivo e sviluppo fetale. Normalizzare il vissuto, favorire la diagnosi precoce e offrire percorsi terapeutici sicuri rappresentano oggi passi essenziali per migliorare l’esperienza della maternità.
Guarda il servizio completo su YouTube.com/PianetaSalute per ascoltare le interviste e scoprire tutti i dettagli del progetto.
La consapevolezza è il primo strumento per cambiare la narrazione della gravidanza: riconoscere la NVP significa proteggere la salute delle donne e dei loro bambini.
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