Colite ulcerosa e Morbo di Crohn: svolta terapeutica con il primo inibitore selettivo dell’interleuchina 23

Colite ulcerosa e Morbo di Crohn: svolta terapeutica con il primo inibitore selettivo dell’interleuchina 23

Guselkumab ottiene la doppia approvazione europea per il trattamento delle due principali malattie infiammatorie croniche intestinali. Un nuovo approccio terapeutico che promette efficacia, flessibilità e miglioramento della qualità di vita per milioni di pazienti.


Le malattie infiammatorie croniche intestinali – in particolare colite ulcerosa e morbo di Crohn – affliggono milioni di persone in Europa e nel mondo, con sintomi spesso invalidanti che compromettono la qualità della vita e richiedono terapie a lungo termine. Oggi, grazie alla doppia approvazione europea di Guselkumab, si apre un nuovo capitolo nel trattamento di queste patologie.

Il farmaco, primo nel suo genere a colpire in modo selettivo la subunità P19 dell’interleuchina 23 (IL-23), rappresenta una vera innovazione per i pazienti che non rispondono in modo adeguato alle terapie convenzionali o biologiche già in commercio.


Un nuovo meccanismo d’azione per cambiare la gestione delle IBD

Guselkumab agisce attraverso un doppio meccanismo: blocca selettivamente la subunità P19 dell’interleuchina 23 – già validata come target chiave nelle IBD – e si lega al recettore CD64, secondo quanto osservato negli studi preclinici in vitro. Questo approccio mirato permette una modulazione dell’infiammazione più efficace e con un profilo di sicurezza favorevole.


Efficacia clinica elevata nel morbo di Crohn

Come spiega il professor Silvio Danese, direttore del Centro per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali del San Raffaele di Milano, Guselkumab rappresenta un cambiamento radicale nel trattamento del morbo di Crohn:

“È il primo farmaco che dimostra un tasso di remissione libera da steroidi superiore al 50%, con il 98% dei pazienti che non assume più cortisone a un anno. Inoltre, mostra una superiorità rispetto alla prima generazione di inibitori della IL-23, diventando così una delle opzioni preferenziali nella pratica clinica.”

Il farmaco offre anche una doppia via di somministrazione – endovenosa e sottocutanea – con la stessa efficacia dimostrata, fornendo maggiore flessibilità e autonomia ai pazienti.


I risultati degli studi QUASAR nella colite ulcerosa

Per quanto riguarda la colite ulcerosa, a illustrare i risultati è il professor Alessandro Armuzzi, docente all’Humanitas University e specialista in IBD. Gli studi clinici QUASAR, alla base dell’approvazione europea, hanno mostrato dati molto incoraggianti:

  • Circa il 25% dei pazienti in remissione clinica alla settimana 12 contro l’8% del placebo nella fase di induzione;
  • Tra il 45% e il 50% dei pazienti ha mantenuto la remissione clinica alla settimana 44 nella fase di mantenimento, sempre rispetto a meno del 20% con placebo;
  • Risposte significative anche nei pazienti che avevano già fallito altre terapie biologiche o JAK-inibitori;
  • Un terzo dei pazienti ha ottenuto la normalizzazione endoscopica e circa il 60% ha raggiunto una risposta istologica.

Un’opzione valida anche in prima linea

Guselkumab si candida a essere un trattamento di riferimento sia per i pazienti naïve ai biologici, sia per chi ha già provato – senza successo – altre terapie. Il suo buon profilo di sicurezza, unito alla rapidità d’azione (con risposte già dopo la prima settimana), lo rendono uno strumento prezioso anche per la gestione a lungo termine.

Secondo Armuzzi, si tratta di un farmaco che “può inserirsi in diversi punti del percorso terapeutico, grazie alla sua efficacia trasversale e al beneficio clinico documentato anche a livello di mucosa intestinale”.


Un passo avanti concreto per i pazienti

Questa nuova terapia per colite ulcerosa e Crohn non è solo una buona notizia sul piano clinico, ma anche un segnale concreto per i pazienti: la ricerca continua a offrire soluzioni sempre più personalizzate e accessibili.

La disponibilità di un farmaco biologico innovativo in grado di combinare efficacia, sicurezza e modalità flessibili di somministrazione può cambiare il quotidiano di chi convive con queste malattie croniche.


Guarda l’intervista completa ai due esperti nel nostro video di approfondimento qui sotto, per scoprire come Guselkumab sta rivoluzionando la gestione delle IBD in Italia e in Europa.

 


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