La salute corre insieme al Giro d’Italia

Si è conclusa a Piazza del Popolo, a Roma, l’edizione 2025 della campagna “Non girarci intorno”, promossa da Merck Italia per il Bladder Cancer Awareness Month. Un’iniziativa unica nel suo genere che ha unito prevenzione oncologica, sport e divulgazione scientifica, attraversando tutte le tappe del Giro d’Italia con l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini sul tumore alla vescica.
La scelta del contesto sportivo non è casuale: lo sport, soprattutto quando rappresentato da volti noti e campioni, si conferma uno strumento comunicativo potente, capace di avvicinare anche il pubblico più distante ai temi della salute.
Tumore alla vescica: un nemico sottovalutato
In Italia si registrano ogni anno oltre 31.000 diagnosi di tumore alla vescica, rendendolo il secondo tumore urologico più diffuso negli uomini dopo quello alla prostata. Nonostante la sua incidenza, la patologia è ancora poco conosciuta dal grande pubblico.
Dalla survey nazionale condotta durante la campagna, emerge un dato preoccupante: meno di un terzo dei cittadini ha discusso con il proprio medico delle strategie di prevenzione del tumore alla vescica. Eppure, il fumo di sigaretta — il principale fattore di rischio — è evitabile, così come molte diagnosi tardive lo sarebbero grazie a una maggiore consapevolezza.
Il ruolo delle istituzioni nella cultura della prevenzione
Alla giornata conclusiva hanno preso parte rappresentanti istituzionali, stakeholder del mondo sanitario e associazioni di pazienti. Tutti uniti nel ribadire che prevenzione e diagnosi precoce devono essere al centro delle politiche sanitarie pubbliche.
“Sensibilizzare non basta: serve cambiare mentalità, diffondere una cultura della prevenzione accessibile a tutti”, ha dichiarato un rappresentante del Consiglio Regionale del Lazio.
Le istituzioni hanno anche sottolineato l’importanza di rendere le cure più umane, vicine ai bisogni reali delle persone. Un tema che trova piena espressione nel Manifesto per l’umanizzazione delle cure, redatto proprio nell’ambito della campagna.
Verso una sanità più empatica: la figura dello psico-oncologo
Tra i punti salienti emersi a Roma, la proposta di valorizzare la figura dello psico-oncologo, professionista in grado di supportare i pazienti oncologici e le loro famiglie durante l’intero percorso di cura. L’obiettivo è integrare il supporto psicologico nei servizi sanitari regionali, riconoscendo che non esiste una vera cura senza ascolto, empatia e accompagnamento emotivo.
Informazione, dati e partecipazione
Oltre 5.000 persone hanno compilato la survey proposta da Merck Italia. Molte di più hanno partecipato attivamente agli eventi e alle attività nei villaggi del Giro. Il dato conferma quanto l’informazione in tema di prevenzione oncologica sia oggi richiesta, attesa e necessaria.
La campagna ha dato voce a medici, istituzioni, pazienti e caregiver, generando un impatto concreto e misurabile: più consapevolezza, più dialogo medico-paziente, più attenzione alla salute urologica.
Un esempio virtuoso di comunicazione sulla salute
“Non girarci intorno” rappresenta un modello di comunicazione sanitaria capillare ed efficace, capace di coniugare rigore scientifico, coinvolgimento emotivo e contatto diretto con le persone. Un progetto che dimostra come, per affrontare una malattia, servano non solo cure mediche, ma anche conoscenza, empatia e partecipazione collettiva.
Guarda il video completo della giornata conclusiva a Roma per ascoltare tutte le testimonianze e scoprire i numeri e i risultati della campagna.
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