Malattia arteriosa periferica: riconoscerla in tempo per salvare gambe e cuore

Malattia arteriosa periferica: riconoscerla in tempo per salvare gambe e cuore

Cos’è la PAD, chi colpisce e perché è importante prevenirla secondo il dottor Antonino Cardile

La malattia arteriosa periferica (PAD) è una patologia ancora poco conosciuta ma potenzialmente molto grave. Riguarda il restringimento o l’occlusione delle arterie che portano sangue alle gambe, provocando un ridotto afflusso di ossigeno ai muscoli e ai tessuti. Spesso sottovalutata, può compromettere seriamente la qualità della vita e, nei casi più gravi, portare persino all’amputazione degli arti.

Ne ha parlato il dottor Antonino Cardile, responsabile dell’Unità Coronarica dell’Ospedale di Treviglio (ASST Bergamo), nella nuova puntata del format L’Esperto Risponde di Pianeta Salute.

Che cos’è la malattia arteriosa periferica (PAD)

La PAD è l’espressione clinica di un ridotto flusso di sangue nelle arterie degli arti inferiori, spesso causato da aterosclerosi, cioè dall’accumulo di placche che restringono o bloccano i vasi sanguigni.
«È importante ricordare – spiega il dottor Cardile – che l’aterosclerosi non riguarda solo le coronarie o le carotidi, ma tutti i distretti arteriosi. Si tratta quindi di una patologia poli-distrettuale: chi ha una placca nelle carotidi può averne anche alle gambe o al cuore».

Sintomi e campanelli d’allarme

Il sintomo iniziale più tipico è il dolore alle gambe durante la camminata, che costringe il paziente a fermarsi dopo pochi metri. È un segnale da non ignorare.
«Il dolore da sforzo – sottolinea Cardile – è un campanello d’allarme che dovrebbe far sospettare una patologia arteriosa. È fondamentale rivolgersi al proprio medico di famiglia, che rappresenta sempre il curante con la C maiuscola

Tra i fattori di rischio principali:

  • fumo di sigaretta,
  • diabete,
  • colesterolo LDL elevato,
  • ipertensione,
  • stile di vita sedentario.

«Il fumo e il colesterolo alto – aggiunge il cardiologo – sono i due nemici più pericolosi. Il colesterolo LDL, quello “cattivo”, deve essere mantenuto il più basso possibile, idealmente sotto i 55 mg/dl nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare.»

Come si diagnostica la PAD

La diagnosi può iniziare con un semplice esame ambulatoriale non invasivo: il medico misura la pressione alla caviglia e al braccio e calcola il rapporto ABI (Ankle-Brachial Index).
Se il valore è inferiore a 0,90, si sospetta la presenza di PAD e si procede con un ecocolordoppler, esame rapido e indolore che consente di visualizzare il flusso sanguigno nelle arterie.

In caso di sospetto più grave, si possono eseguire indagini di secondo livello come angiotacrisonanza magnetica o angiografia, che permettono di localizzare esattamente il punto dell’ostruzione.

Perché la diagnosi precoce fa la differenza

Intercettare la PAD nelle fasi iniziali significa evitare conseguenze gravi, migliorare la circolazione con terapie farmacologiche e modifiche dello stile di vita, e ridurre il rischio di infarti e ictus.
«La PAD – precisa Cardile – è considerata un rischio cardiovascolare estremo. Prevenirla o rallentarne la progressione significa proteggere non solo le gambe, ma anche il cuore e il cervello.»

 

Come prevenire la malattia arteriosa periferica

La prevenzione passa da abitudini quotidiane:

  • smettere di fumare,
  • controllare i valori di colesterolo LDL,
  • seguire una dieta equilibrata,
  • praticare attività fisica regolare,
  • sottoporsi a controlli periodici, soprattutto dopo i 50 anni o in presenza di altri fattori di rischio.

«Conoscere il proprio assetto lipidico è essenziale – ricorda l’esperto –. Non bisogna fidarsi solo dei valori medi riportati sui referti: ogni paziente deve essere valutato nel contesto della propria età, sesso e storia clinica.»

Guarda il servizio completo su per ascoltare l’intervista al dottor Antonino Cardile e scoprire tutti i dettagli su come riconoscere e prevenire la PAD.

La malattia arteriosa periferica è una condizione silenziosa ma seria: prestare attenzione ai segnali del corpo, smettere di fumare e monitorare il colesterolo sono passi concreti per proteggere arterie, cuore e cervello.

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