Melanoma e tumori della pelle: diagnosi precoce e prevenzione, priorità per la salute pubblica

Melanoma in aumento, diagnosi in ritardo: istituzioni, medici e pazienti uniti per nuove strategie di prevenzione
Il melanoma e gli altri tumori della pelle sono in costante aumento, ma la diagnosi arriva ancora troppo tardi. Un ritardo che può costare la vita. Per affrontare questa emergenza silenziosa, esperti, associazioni pazienti e rappresentanti istituzionali si sono riuniti in Senato, in occasione dell’incontro promosso dalla rivista di politica sanitaria Italian Health Policy Brief, con il supporto dell’Intergruppo parlamentare sulle Malattie Dermatologiche e di La Roche-Posay.
Un confronto ad ampio raggio che ha evidenziato la necessità di percorsi sanitari più snelli, prevenzione mirata e un ruolo rafforzato del medico di famiglia nella diagnosi precoce dei tumori della pelle.
Prevenzione: serve una cultura diffusa fin dall’infanzia
Il messaggio è chiaro: prevenire il melanoma si può, ma serve una strategia strutturata che parta dalle scuole e coinvolga le famiglie. Come ha sottolineato la senatrice Daniela Sbrollini, co-presidente dell’Intergruppo, “dobbiamo promuovere una cultura della prevenzione già dai bambini”. Proteggersi dal sole, riconoscere i segnali di allarme e rivolgersi a un dermatologo non devono essere gesti straordinari, ma parte della quotidianità.
La protezione solare, infatti, non significa rinunciare alla vita all’aperto, ma adottare comportamenti consapevoli: utilizzare creme con filtri UV, indossare abiti adeguati, cappelli a tesa larga e preferire l’ombra nelle ore più calde.
Diagnosi precoce: lo strumento più potente contro il melanoma
Come ha spiegato il prof. Giovanni Pellacani, presidente SIDEMAST, la diagnosi precoce del melanoma è essenziale per salvare vite e contenere i costi del sistema sanitario. Ma non basta controllare “tutti”: bisogna selezionare con attenzione i pazienti a rischio, ovvero coloro che hanno molti nei, in particolare se atipici, di forma irregolare e dimensioni superiori a 3-4 mm.
L’obiettivo è intercettare i melanomi quando sono ancora in fase iniziale, riducendo al contempo gli interventi inutili.
Medici di famiglia in prima linea: formazione e strumenti per la diagnosi precoce
Un altro punto cruciale riguarda la formazione dei medici di medicina generale, chiamati a svolgere un ruolo attivo nella prevenzione e nella diagnosi dei tumori cutanei. Il dott. Gianmarco Rea, segretario SIMG Lazio, ha ricordato come i medici di famiglia siano il primo punto di contatto con il paziente: devono essere in grado di riconoscere i segnali sospetti e inviare i casi critici al dermatologo.
Strumenti come il dermatoscopio e la teledermatologia possono fare la differenza, ma sono ancora poco diffusi negli studi di base. Dotare gli ambulatori di questi strumenti e formare i medici al loro utilizzo rappresenta un investimento necessario per il futuro della salute pubblica.
Pazienti a rischio: percorsi rapidi, accesso garantito, informazione capillare
Il prof. Marco Ardigò, coordinatore del Comitato Tecnico dell’Intergruppo, ha messo in luce le attuali criticità nei tempi di accesso alle cure dermatologiche.
“Dobbiamo garantire accesso veloce e cure adeguate, perché oggi la dermatologia è in grado di curare efficacemente i tumori della pelle”.
Ma per farlo, serve una rete forte tra ospedale e territorio.
Anche Monica Forchetta, presidente di APaIM Italia Melanoma, ha sottolineato il valore del dialogo diretto tra pazienti, istituzioni e comunità scientifica. Informare, sensibilizzare, educare: sono queste le parole chiave per costruire una nuova cultura della salute della pelle.
Oncodermatologia e cambiamento climatico: un legame da non sottovalutare
A coordinare l’incontro, Federico Serra, capo segreteria dell’Intergruppo, ha evidenziato l’urgenza di investire nella cosiddetta oncodermatologia anche alla luce delle ondate di calore sempre più intense:
“Esiste una stretta connessione tra esposizione ai raggi UV e insorgenza di tumori della pelle”.
La pelle è la nostra prima barriera di difesa, e troppo spesso ne ignoriamo i segnali: una macchia, un neo che cambia forma, un’area irritata che non guarisce. Riconoscere questi sintomi può fare la differenza.
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Nel video integrale, disponibile qui sotto, troverai le voci autorevoli di chi ogni giorno lavora per migliorare l’accesso alle cure, la prevenzione e l’educazione alla salute della pelle.
Guarda ora l’approfondimento completo e condividilo con chi ami: la prevenzione può salvare la vita.