Il 28% degli italiani soffre di dolore cronico, secondo una ricerca condotta da Elma Research per conto della Fondazione Onda.
Questa ricerca mette in luce una realtà di sofferenza a cui spesso ci si adatta senza trovare le giuste contromisure. Tuttavia, esistono contromisure adeguate per il dolore cronico, che può essere muscolo-scheletrico, neuropatico, oncologico o di altro tipo.
Questo è il senso della campagna “E tu, sai cosa si prova? Superare il dolore si può” promossa da Sandoz, con il patrocinio di AISD (Associazione Italiana per lo Studio del Dolore), FederDolore, Fondazione ISAL, Fondazione Onda e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), che mira a sensibilizzare i cittadini sull'importanza di affrontare il dolore cronico e a fornire informazioni corrette su come superarlo. Secondo la Prof.ssa Maria Caterina Pace, Ordinario di Anestesia e Rianimazione, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, Past President AISD, è fondamentale una campagna di sensibilizzazione sul dolore cronico per due motivi. Innanzitutto, a livello culturale, siamo abituati a considerare il dolore come parte integrante della vita e cerchiamo di curarlo da soli, il che è un approccio sbagliato nel caso del dolore cronico.
In secondo luogo, molte persone, anche dopo 13 anni dall'entrata in vigore della legge 38, non conoscono i loro diritti alla cura, le reti di terapia del dolore e i centri specializzati. Questa mancanza di informazione rappresenta un grave problema di disuguaglianza nella tutela della salute. Le principali cause del dolore cronico includono la mancata cura o il tralasciare di dolori acuti che si trasformano in dolore cronico nel tempo, così come malattie come la fibromialgia o patologie oncologiche che causano dolore persistente.
Tuttavia, esistono molte opzioni terapeutiche per gestire il dolore cronico, compresi farmaci e terapie fisiche. L'indagine condotta su 600 italiani, come ci ha spiegato Sara Carloni Quantitative Research Diretor di Elma Research, ha evidenziato che solo il 14% degli intervistati ritiene di essere adeguatamente informato sul dolore cronico, e la maggior parte richiede nuove informazioni da parte dei professionisti medici. L'accesso alle cure e alla diagnosi è un problema, con pazienti che aspettano in media tre anni prima di ricevere una diagnosi e il trattamento adeguato.
La campagna promossa da Sandoz, con il contributo dei comici Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, si basa su un racconto ironico di una coppia che gioca a scacchi e si lamenta dei dolori senza prendere alcuna azione. L'obiettivo è sottolineare l'importanza di non accettare passivamente il dolore e di rivolgersi ai professionisti per ricevere un adeguato trattamento. L'indagine evidenzia la necessità di evitare l'autotrattamento e sottolinea l'importanza di agire tempestivamente per gestire il dolore cronico.
La campagna mira a sensibilizzare la popolazione affinché comprenda che il dolore può essere curato e che esistono soluzioni per migliorare la qualità della vita. Sandoz si impegna nella terapia del dolore offrendo supporto ai medici e sviluppando nuove soluzioni terapeutiche, come ci ha spiegato Mauro Noviello, Head BU Retail & Specialty di Sandoz. L'azienda lavora per migliorare l'accesso alle terapie del dolore in Italia, dove attualmente è ancora molto limitato rispetto ad altri paesi occidentali.
La campagna promossa da Sandoz e la ricerca svolta mettono in luce la necessità di prendersi cura del proprio dolore cronico, rivolgendosi ai professionisti e adottando un approccio tempestivo per migliorare la qualità della vita.
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