Vaccini a mRNA: passato, presente e futuro
Un excurus sull’attualità e le prospettive di questa piattaforma innovativa con Cinzia Marano, Medicine Director di Moderna in Italia.
Considerando il periodo che abbiamo appena trascorso, per quanto riguarda il Coronavirus, siamo venuti a conoscenza di molti termini medici nuovi e anche di aziende biotech. Tra queste Moderna, che ha prodotto uno dei vaccini, lo SpikeVax, a RNA messaggero.
Per approfondire la portata di questa innovazione, abbiamo sentito, di rientro dal 32° European Congress of Clinical Microbiology & Infectious Diseases che si è tenuto a Lisbona nella settimana mondiale dell’immunizzazione, la Dottoressa Cinzia Marano, medicine director di Moderna in italia.
Dottoressa Marano, lei si è formata come epidemiologa all’estero, grazie però ai percorsi di studio effettuati qui in italia: possiamo dire che lei è un cervello di ritorno? E allora come vede l’italia nei confronti degli altri paesi, dal punto di vista della preparazione, della ricerca?
Sì, sono un cervello rientrato da qualche anno, in realtà, in Italia. Io credo che la formazione di base che si ottiene in Italia sia assolutamente eccellente e devo dire che è grazie a questa formazione che ho avuto poi la possibilità di entrare in una fellowship abbastanza competitiva negli Stati Uniti, dove ho trascorso un periodo di circa 5 anni. In Italia ci sono tantissime eccellenze nell’ambito della ricerca, la curiosità che spinge ovviamente i giovani ricercatori ad andare all’estero fa parte anche di una predisposizione, probabilmente non deriva soltanto dalla mancanza di opportunità. È ovvio che la ricerca in alcuni paesi, come per esempio negli Stati Uniti dove io ho avuto la fortuna di formarmi, ha fondi molto più importanti allocati, rispetto ai fondi che vengono allocati per esempio in Italia e quindi sarebbe auspicabile che anche in Italia si aumentassero e si incentivassero i fondi alla ricerca, per poter permettere ai giovani ricercatori di portare avanti le proprie progettualità sul territorio nazionale.
E adesso dottoressa, parliamo del vaccino Moderna: come funziona un vaccino a mRNA?
Innanzitutto mi fa piacere sottolineare che sebbene Moderna sia stata alla ribalta ed è stata conosciuta negli ultimi due anni a causa del covid e grazie allo sviluppo del vaccino anticovid, Moderna lavora in questo campo da oltre dieci anni. La tecnologia mRNA è una tecnologia che è stata studiata ampiamente: parliamo ormai degli anni ’60, ma Moderna è stata fondata e finanziata circa dieci anni fa quando hai iniziato appunto ad approfondire la ricerca sull’RNA messaggero.
Come funziona il vaccino? Il vaccino consente al corpo umano di produrre la proteina necessaria a combattere il covid.
Cosa significa il messaggero? RNA non è altro che un messaggero di “istruzioni”, quindi riesce a portare alle nostre cellule le istruzioni necessarie per poter creare la proteina utile a bloccare l’ingresso del virus nel nostro corpo.
L’innovazione dell’mRNA consiste nel fatto di abilitare il nostro corpo alla produzione del vaccino stesso. Noi siamo abituati in generale a ricevere un virus attenuato o un virus inattivato nei vaccini “tradizionali”, mentre in questo caso noi non riceviamo nessun tipo di virus ma produciamo una proteina che bloccherà poi il virus e consentirà al nostro corpo di riconoscere il virus nel momento dell’esposizione.
Ora noi siamo abituati a sentir parlare di proteine come di quelle proteine che noi immettiamo nel nostro corpo, inseriamo nel nostro corpo attraverso l’alimentazione, per esempio, quindi le proteine che utilizziamo e che ci consentono di sviluppare meglio e di rafforzare i nostri muscoli, ma il corpo umano è composto da centinaia di proteine che consistono proprio nel meccanismo necessario al corpo umano di poter funzionare.
Dottoressa, ma la tecnologia a mRNA è valida anche per altri virus?
Sì, assolutamente. La tecnologia dell’mRNA ci consente di poter sviluppare vaccini e non solo per molteplici virus. Le faccio qualche esempio. Ci sono diversi virus latenti come per esempio il citomegalovirus o come l’herpes zooster stesso: questi sono virus che possono essere assolutamente targetizzati dalla proteina e dalle diverse proteine e quindi dalle istruzioni che la piattaforma dell’mRNA fa portare all’interno delle nostre cellule. Non solo virus, ma la piattaforma a mRNA ha una grandissima potenzialità di consentirci di sviluppare terapie per patologie anche incurabili e molto difficili da da trattare. Quando parliamo di virus, è importante anche ricordare che la piattaforma a mRNA ci consente di poter inserire all’interno del corpo umano una molteplicità di stringhe di mRNA che consentono di targettizzare anche più di virus. Noi sappiamo che i virus respiratori sono i virus che causano il burden of disease maggiore nella popolazione, sia adulta che pediatrica. Un grosso investimento che l’azienda sta facendo è proprio quello di provare a sviluppare un vaccino respiratorio che possa quindi prevenire o aiutare a prevenire il virus dell’influenza, il virus respiratorio sinciziale e ovviamente anche il virus SARS-Cov-2.
Ma Dottoressa, allora questo tipo di tecnologia può avere risvolti anche sociali, perché può permettere la vaccinazione a popolazioni per esempio povere come quelle dell’Africa?
Assolutamente sì, questa tecnologia può ovviamente essere utilizzata per sviluppare vaccini per la prevenzione di patologie molto prevalenti per esempio in Africa, quindi possiamo parlare come esempio della malaria, della dengue del sica virus sono assolutamente patologie e virus che possono essere prevenuti utilizzando questa piattaforma. Lei sa che ci sono probabilmente più di 250 virus che possono essere trasmessi all’uomo e quindi causare malattia ma ci sono soltanto circa 25 vaccini che targettizzato dei virus specifici, quindi c’è tanto lavoro ovviamente da fare è assolutamente una prospettiva innovativa con la piattaforma dell’mRNA.
Dottoressa adesso vuole parlarci della richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino anti covid nei bambini sotto i 6 anni? È la notizia di questi giorni, che la sua azienda inoltrato alla FDA in America.
Siamo assolutamente orgogliosi dei risultati che abbiamo ottenuto dagli studi clinici soprattutto nella popolazione pediatrica. Faccio un passo indietro: già a febbraio e fine febbraio in Europa è stato autorizzato l’utilizzo del vaccino nella popolazione pediatrica sopra i 5 anni. Ulteriormente adesso i dati clinici ci hanno dato dei risultati assolutamente positivi, quindi di efficacia e di sviluppo di anticorpi neutralizzanti contro il SARS-Cov-2 nella popolazione al di sotto dei 5 anni. Ovviamente questo ci dà grande soddisfazione ed è stato preparato il file di sottomissione appunto ieri per ottenere l’autorizzazione all’uso emergenziale anche in questa popolazione. Chiaramente a seguire ci sarà anche il il file per la registrazione e utilizzo in Europa quindi con l’EMA nei prossimi giorni.
Dottoressa e adesso ci vuole dire perché si parla di tecnologia pulita in relazione ai vaccini a mRNA?
Il carbon footprint della produzione di un vaccino a mRNA a è assolutamente minimo, basti pensare che si sta lavorando anche alla creazione di un bioreattore, necessario per la produzione dei vaccini, che deve essere stabilito in un sito di produzione abbastanza ampio, abbastanza importante come dimensioni, mentre invece la sequenza del virus e quindi la sequenza del codice genetico può essere effettuata in un ambiente molto più limitato, molto più semplice, ovviamente adesso si sta lavorando anche per creare una struttura che possa consentire di inserire la struttura in cui lavorare all’mRNA in un container. Immagini uno dei container che possono essere poi spediti via mare in qualsiasi paese dove si può produrre, poi si può isolare e identificare la sequenza genetica del virus in qualsiasi paese può essere necessario. Quindi assolutamente un footprint molto minimo. E aggiungo anche che la produzione dell’mRNA per i diversi virus può essere effettuata nello stesso stabilimento, e nelle stesse linee. Mentre per quanto riguarda i vaccini a cui siamo tradizionalmente abituati, hanno necessità di essere sviluppati su linee diverse, in siti anche di produzione diversi.
E adesso cambiamo un po’ il discorso: come si sta muovendo, in quali ambiti, in quali campi si sta muovendo Moderna, la sua azienda?
Ovviamente uno degli obiettivi importanti che ci siamo prefissati è quello di sviluppare vaccini per la prevenzione del cancro. Quindi la piattaforma è questa tecnologia potrebbe darci la possibilità di creare vaccini personalizzati contro il cancro. Funzionerebbe diciamo alla stessa maniera, il concetto è che l’mRNA andrebbe a fornire delle istruzioni al corpo umano per creare delle proteine necessarie per identificare e attaccare il cancro -questo sarebbe veramente una milestone incredibile ed è questo uno degli obiettivi ai quali si sta si sta lavorando. Ovviamente anche nell’ambito delle malattie rare, perché immagini alcune malattie rare sono causate dall’assenza di una determinata proteina e se noi riuscissimo attraverso l’RNA messaggero a consentire al nostro corpo di creare la proteina mancante, potremmo avere un impatto veramente importante anche sulle malattie rare.
Dottoressa in conclusione, vuole fare un appello ai lettori di Pianeta Salute?
Assolutamente sì. Negli ultimi 200 anni circa abbiamo assistito ad una grandissima evoluzione nella scoperta dei vaccini. I vaccini hanno consentito di salvare milioni di vite e di migliorare anche la qualità di vita delle persone e contribuire anche alla longevità delle diverse popolazioni mondiali. Per cui credo che sia importante continuare a credere nella scienza e in quello che la scienza e l’innovazione può portare. E credere, continuare a vaccinarsi, a prevenire patologie, a volte non soltanto per noi stessi: prevenire a livello individuale, ma prevenire e vaccinarsi anche per poter proteggere quelle persone intorno a noi che non possono essere vaccinate e a causa di altre patologie sottostanti. Per cui, l’atto di vaccinazione, di prevenzione è un atto che facciamo non soltanto per noi, ma che facciamo anche per la società.