Infezioni fungine invasive: una minaccia silenziosa ma sempre più diffusa

Candida auris e aspergillo tra i principali responsabili: diagnosi precoce e prevenzione sono fondamentali
Le infezioni fungine ospedaliere rappresentano oggi una delle sfide più urgenti per la sanità pubblica. Spesso sottovalutate rispetto a batteri e virus, queste infezioni possono avere conseguenze gravissime, con tassi di mortalità che arrivano fino al 50% nei casi più invasivi.
Durante un recente convegno al Senato, organizzato da Italian Health Policy Brief, esperti di malattie infettive hanno acceso i riflettori su questa emergenza sanitaria, sottolineando l’importanza di diffondere maggiore consapevolezza tra medici, istituzioni e cittadini.
Perché le infezioni fungine sono così pericolose
A differenza delle più note infezioni batteriche o virali, le infezioni fungine invasive come quelle da Candida auris o da Aspergillus colpiscono soprattutto pazienti fragili: anziani, immunodepressi, trapiantati o sottoposti a chirurgia.
- Possono diffondersi rapidamente dall’intestino o dall’ambiente, penetrando nei tessuti e negli organi vitali.
- Sono difficili da diagnosticare, perché richiedono test specifici non sempre disponibili tempestivamente.
- In molti casi, i farmaci antifungini disponibili sono pochi e l’antimicotico resistenza riduce l’efficacia delle terapie.
Un problema ancora poco conosciuto
Nonostante l’alto rischio, la popolazione generale e spesso anche i medici di base non hanno una piena percezione della gravità delle infezioni fungine. Questo porta a diagnosi tardive e a un uso inappropriato degli antifungini. Gli specialisti sottolineano la necessità di una maggiore formazione e di protocolli clinici rapidi ed efficaci, soprattutto nei reparti ad alto rischio come le terapie intensive e le sale operatorie.
Prevenzione e diagnosi precoce: le armi più efficaci
Gli esperti concordano su alcuni punti fondamentali:
- Diagnosi tempestiva: individuare precocemente i segni di un’infezione fungina riduce drasticamente il rischio di mortalità.
- Uso appropriato degli antifungini: dosaggi corretti e farmaci innovativi possono fare la differenza.
- Sensibilizzazione: pazienti, medici e istituzioni devono essere più informati e preparati.
- Approccio multidisciplinare: infettivologi, chirurghi, infermieri e psicologi devono lavorare insieme per supportare i pazienti, soprattutto nei percorsi post-operatori.
Una sfida per la sanità pubblica
Le infezioni fungine non riguardano solo i contesti ospedalieri. Anche a casa, di fronte a sintomi sospetti, è fondamentale rivolgersi tempestivamente al personale sanitario. La prevenzione, associata alla consapevolezza dei rischi, può salvare vite e ridurre i costi a carico del sistema sanitario nazionale.
Nel nostro servizio video gli specialisti, tra cui il Prof. Matteo Bassetti, spiegano come riconoscere e affrontare le infezioni fungine invasive e perché è fondamentale non sottovalutarle.