Sclerosi multipla: il progetto “Mille Storie” porta al centro il dialogo tra pazienti e neurologi

Sclerosi multipla: il progetto “Mille Storie” porta al centro il dialogo tra pazienti e neurologi

Un nuovo modo di raccontare la sclerosi multipla attraverso diagnosi precoce, testimonianze dirette e confronti clinici

La sclerosi multipla richiede oggi nuovi linguaggi capaci di spiegare in modo semplice la diagnosi precoce, le terapie più efficaci e il ruolo centrale del rapporto medico–paziente. Il progetto “Mille Storie”, presentato al congresso nazionale della Società Italiana di Neurologia, offre una risposta concreta: racconta la malattia attraverso incontri diretti tra pazienti e neurologi, mostrando come la conoscenza condivisa migliori il percorso di cura e la qualità di vita.

La serie “Mille Storie”, realizzata da Merck con il patrocinio di AISM e SIN, propone cinque episodi in altrettante città italiane. Ogni puntata nasce dall’incontro tra una persona con sclerosi multipla e un neurologo, con l’obiettivo di raccontare diagnosi, emozioni, scelte personali e progetti per il futuro. È un format che avvicina il pubblico alla realtà della malattia, rendendo subito evidente quanto la diagnosi precoce della sclerosi multipla e una comunicazione aperta possano influire sul benessere quotidiano.

Al congresso, il professor Mario Alberto Battaglia ha ricordato come il ruolo dell’associazione resti fondamentale per migliaia di persone: “Insieme si sceglie, insieme si decide della vita, insieme si decide come realizzare i sogni”, ha affermato, sottolineando la necessità di supporto continuo lungo l’intero percorso di vita con la malattia.

Un contributo chiave è arrivato dal professor Claudio Gasperini, che ha presentato le novità più rilevanti sul piano clinico. I nuovi criteri diagnostici permettono oggi di identificare la sclerosi multipla anche in pazienti che non hanno ancora avuto eventi clinici, aprendo la strada a una diagnosi biologica più tempestiva. Secondo Gasperini, intervenire precocemente significa ottimizzare l’uso delle terapie ad alta efficacia e ridurre la progressione della disabilità, migliorando le prospettive di vita delle persone.

Il progetto dà voce anche all’esperienza dei centri clinici. La dottoressa Lucia Moiola, del San Raffaele di Milano, ha raccontato il valore del confronto diretto con le persone giovani alla diagnosi e il ruolo della condivisione tra pari. Nel suo episodio ha incontrato Gloria, una giovane donna che, dopo la diagnosi, ha scelto di raccontare il proprio vissuto attraverso un blog. La gravidanza, tema centrale per molte pazienti, è affrontata come un aspetto di vita possibile, da pianificare insieme al team clinico per garantire stabilità terapeutica e serenità.

Anche AISM è parte integrante di questo percorso. Federica Balzani ha spiegato come l’associazione collabori da anni allo sviluppo di linguaggi più vicini alle persone, oggi ampliati con questo format che porta all’esterno testimonianze, dialoghi e punti di vista utili a chi convive con la malattia.

La visione istituzionale arriva da Ramon Palou de Comasema, presidente e AD Healthcare di Merck Italia, che ha evidenziato come l’obiettivo sia raggiungere le persone con parole che parlino al cuore, affinché la sclerosi multipla diventi una “compagna di viaggio” con cui è possibile costruire un futuro.

“Mille Storie” mostra come la narrazione possa integrare aspetti clinici, scelte personali e relazioni quotidiane, offrendo uno sguardo completo su cosa significhi vivere con la sclerosi multipla oggi.

Guarda il servizio completo su YouTube.com/PianetaSalute per ascoltare le interviste e scoprire tutti i dettagli del progetto.

Il progetto ricorda che ogni storia contribuisce a costruire consapevolezza e a cambiare la percezione pubblica della malattia, valorizzando il potere del dialogo e della prevenzione.

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