BPCO, lo sport salva la vita. Una corsa con i campioni del ciclismo.

BPCO, lo sport salva la vita. Una corsa con i campioni del ciclismo.

Atleti, pazienti, pneumologi e fisioterapisti impegnati nel TourBPCO, che fino al 5 ottobre continuerà a diffondere il suo messaggio: l’importanza dell’attività fisica nella prevenzione e nella gestione della malattia. L’ex campione Claudio Chiappucci protagonista di alcune tappe.

La broncopneumatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia di cui si parla poco, ma che colpisce sempre più persone in tutto il mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità la considera una delle emergenze a livello globale: è la terza causa di morte dopo patologie cardiovascolari e tumori, e la quinta causa di disabilità. Per diffondere l’importanza di conoscere, prevenire e gestire al meglio questa malattia che colpisce i polmoni, da ormai 5 anni O2&Cie Urgence BPCO, Associazione francese di pazienti, organizza “TourBPCO sous assistance respiratoire”, una corsa ciclistica a cui partecipano anche i pazienti che hanno bisogno di assistenza respiratoria. La corsa di quest’anno si svolge dal 6 settembre al 5 ottobre su diversi percorsi in Francia e in Svizzera ed è stata organizzata anche grazie a partner come Sitex-Vivisol, fornitore di assistenza sanitaria a domicilio.

La BPCO colpisce più di 30 milioni di europei, di cui oltre 3,5 milioni in Italia. Si tratta di una malattia cronica dell’apparato respiratorio caratterizzata da alterazioni a livello dei bronchi (bronchite) e degli alveoli (enfisema) con conseguente ostruzione irreversibile e spesso progressiva delle vie respiratorie. Nei paesi industrializzati i principali fattori di rischio sono il fumo di tabacco, l’inquinamento atmosferico e l’esposizione professionale a fumi e polveri. Chi ne soffre presenta fiato corto, tosse, catarro, frequenti infezioni respiratorie, oltre ad avere una aspettativa di vita decisamente ridotta[1]. In queste condizioni anche semplici attività come camminare o fare le scale diventano impegnative. Eppure, l’attività fisica può giocare un ruolo fondamentale sia nella prevenzione sia nella gestione della malattia. “È importante che i giovani sappiano che mantenersi in forma e attivi, senza fumare, riduce il rischio di sviluppare questa malattia. Ma anche una volta ricevuta la diagnosi, l’attività fisica – anche se moderata – può aiutare a rallentare la progressione della malattia e a migliorare la qualità di vita dei pazienti”, spiega Riccardo Drigo, ex primario di pneumologia dell’ospedale di Montebelluna Terme.

È il caso di Philippe Poncet, leader dell’associazione O2&Cie Urgence BPCO, che corre con assistenza respiratoria. Al suo fianco molti ciclisti di fama internazionale fra i quali Claudio Chiappucci, l’ex campione italiano, due volte secondo al Giro di Francia e al Giro d’Italia: insieme a Poncet, Chiappucci ha corso la tappa tra Saint-Lary-Soulan e Lourdes, che comprende la salita del Col d’Aspin, passo di prima categoria del Tour de France e i suoi interminabili 12 chilometri; e la tappa fra Aigle e Annemasse, un percorso di circa 100 chilometri fra Svizzera a Francia. L’anno scorso Chiappucci aveva affrontato con Poncet il passo dello Stelvio a 2800 metri di quota. Un’ascesa raccontata nel film: la BPCO, l’ultima ascesa:

Sono orgoglioso di poter contribuire a diffondere le giuste informazioni su questa malattia e far capire come lo sport possa fare la sua parte per aiutare questi pazienti. Philippe Poncet è un esempio di determinazione ed è stato capace di costruire intorno alla malattia una corsa ciclistica di tutto rispetto”, ha affermato Chiappucci. Insieme a lui partecipa alla corsa di sensibilizzazione anche Stephen Roche, vincitore nello stesso anno del Tour de France, del Giro d’Italia e del Campionati del mondo di ciclismo, nonché quattro volte vincitore del Tour de Romandie.

Lo scopo della BPCO O2&Cie Urgence è quello di rendere tutti consapevoli che lo sport fin dalla tenera età, il mantenimento di una condizione fisica a lungo termine in età adulta e il ricondizionamento fisico in caso di collasso dell’apparato fisiologico – qualunque sia la malattia – e dell’apparato respiratorio in particolare, sono un obbligo e una sicurezza per tutti”, ha spiegato Poncet.

La nostra mission è quella di far vivere il paziente al meglio, di offrire un’assistenza globale, che non lo limiti e che gli consenta di gestire la sua malattia a casa come fuori. Per questo siamo felici di offrire il nostro contributo alla O2&Cie Urgence BPCO fornendo l’assistenza respiratoria a Philippe Poncet”, ha dichiarato Christian Quaggia, Corporate Marketing Director di Vivisol.