Asciminib, il farmaco che cambia la storia della leucemia mieloide cronica

Al Congresso Europeo di Ematologia 2025, Asciminib si conferma una delle terapie più promettenti per la leucemia mieloide cronica. Meno effetti collaterali, migliori risposte molecolari e qualità della vita più alta: ne parla il prof. Gianluca Breccia della Sapienza di Roma.
La leucemia mieloide cronica (LMC) è una forma di tumore del sangue che, grazie alla ricerca, è diventata sempre più gestibile. Tuttavia, restano aperte importanti sfide terapeutiche, legate soprattutto alla tollerabilità dei trattamenti nel lungo termine. Durante il Congresso Europeo di Ematologia 2025, i riflettori si sono accesi su Asciminib, un farmaco innovativo che sta cambiando il paradigma del trattamento della LMC.
Ne abbiamo parlato con il prof. Gianluca Breccia, ematologo dell’Università La Sapienza di Roma, in un’intervista esclusiva che trovate nel video in fondo all’articolo.
Un farmaco con un meccanismo d’azione diverso
Asciminib è diverso dagli altri cinque farmaci attualmente disponibili per la leucemia mieloide cronica: agisce in modo mirato su un meccanismo specifico, rendendolo più selettivo e, secondo gli studi clinici presentati, anche più tollerabile. Questo approccio consente di ridurre significativamente gli effetti collaterali, un aspetto cruciale per i pazienti che seguono terapie a lungo termine.
Più tollerabilità, meno interruzioni di trattamento
Uno dei dati più rilevanti emersi durante il congresso è stato presentato dallo studio Asc4Start: i pazienti trattati con Asciminib mostrano un numero inferiore di interruzioni di trattamento e una minore incidenza di eventi avversi gravi. Questo significa che è possibile mantenere la terapia più a lungo, aumentando le possibilità di successo terapeutico e migliorando la qualità di vita dei pazienti.
“La vera forza di Asciminib – spiega il prof. Breccia – sta nella possibilità di essere ben tollerato nel tempo, permettendo ai pazienti di continuare la terapia senza doverla interrompere per gli effetti collaterali.”
Obiettivo: risposte molecolari profonde e sospensione terapeutica
Un altro traguardo importante è la possibilità, per alcuni pazienti, di ottenere risposte molecolari profonde. In questi casi, si apre anche la prospettiva di una futura sospensione del trattamento, con un impatto positivo sulla quotidianità e sul benessere psicologico di chi convive con la malattia.
Un passo avanti nella terapia della leucemia mieloide cronica
Con Asciminib si fa un passo concreto verso una terapia più sostenibile, efficace e personalizzata per chi vive con la leucemia mieloide cronica. Questo farmaco non rappresenta solo un’opzione in più, ma una vera svolta, in grado di rispondere alle esigenze non ancora soddisfatte dei pazienti.
Guarda l’intervista completa al prof. Gianluca Breccia nel nostro approfondimento video:
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