Ictus: sintomi, fattori di rischio e prevenzione – Il dott. Ulrico Dorighi a L’Esperto risponde

Ictus: sintomi, fattori di rischio e prevenzione – Il dott. Ulrico Dorighi a L'Esperto risponde

L’ictus è una delle principali cause di disabilità e mortalità nel mondo, ma pochi conoscono davvero i suoi sintomi, i fattori di rischio e, soprattutto, le strategie di prevenzione. Nel nuovo episodio di L’Esperto Risponde, il dott. Ulrico Dorighi, cardiologo clinico presso il Policlinico San Martino di Genova, fa chiarezza su questo tema fondamentale, rispondendo alle domande più comuni dei telespettatori.

Cos’è l’ictus e quali sono le sue cause?

L’ictus è un evento cerebrovascolare che si verifica quando il flusso sanguigno al cervello viene interrotto, con conseguenze potenzialmente gravi. Esistono due tipologie principali:

  • Ictus ischemico (80% dei casi): è causato dall’occlusione di un’arteria, spesso dovuta a un trombo o a placche aterosclerotiche.
  • Ictus emorragico (20% dei casi): avviene quando un’arteria si rompe, causando un’emorragia cerebrale.

Fattori di rischio ictus: quali sono e come prevenirli

Il dott. Dorighi suddivide i fattori di rischio dell’ictus in modificabili e non modificabili.

✅ Fattori di rischio NON modificabili:

  • Età: il rischio aumenta con l’invecchiamento.
  • Sesso: fino alla menopausa, le donne sono protette dagli estrogeni.
  • Familiarità: la predisposizione genetica incide sul rischio di ictus.

⚠️ Fattori di rischio MODIFICABILI:

  • Ipertensione arteriosa: uno dei principali fattori di rischio. Controllare regolarmente la pressione alta è fondamentale.
  • Colesterolo alto: il colesterolo LDL (“cattivo”) favorisce la formazione di placche nelle arterie. Per chi ha già avuto un ictus, il target ottimale è inferiore a 70 mg/dL.
  • Sedentarietà: l’attività fisica riduce significativamente il rischio. Il consiglio? 40 minuti di camminata a passo veloce almeno 3 volte a settimana.
  • Obesità e grasso addominale: il grasso viscerale è strettamente legato all’infiammazione delle arterie.
  • Fumo di sigaretta: danneggia i vasi sanguigni e aumenta il rischio di ictus e infarto.

Fibrillazione atriale e ictus: un pericolo sottovalutato

Un altro fattore spesso ignorato è la fibrillazione atriale, un’aritmia che colpisce l’8% degli over 80. Questa condizione aumenta il rischio di formazione di coaguli nel cuore, che possono poi viaggiare fino al cervello causando un ictus ischemico. Per questo, in caso di battito cardiaco irregolare, è fondamentale consultare un cardiologo e valutare l’eventuale necessità di una terapia anticoagulante.

Colesterolo e ictus: quali sono i valori da tenere sotto controllo?

Uno dei temi più discussi riguarda il colesterolo e il suo ruolo nel rischio di ictus. Il dott. Dorighi sottolinea l’importanza di mantenere livelli di colesterolo LDL bassi, specialmente per chi ha già avuto un evento cardiovascolare.

📌 Target ottimale per il colesterolo LDL:

  • Sotto i 70 mg/dL per chi ha avuto un ictus.
  • Sotto i 55 mg/dL se si sono verificati più eventi cardiovascolari.

Molti pazienti tendono a sottovalutare l’importanza del colesterolo, ma gli studi dimostrano che ridurre i livelli di LDL può abbassare il rischio di recidiva di oltre il 25%.

Prevenzione: il ruolo della medicina personalizzata

Oggi la medicina è sempre più su misura, adattando le cure alle caratteristiche di ogni paziente. Il dottor Dorighi invita a non affidarsi a consigli generici o al “sentito dire”, ma a consultare sempre un medico esperto per una terapia personalizzata.

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